Giulia
Data: 21/08/2024,
Categorie:
Tradimenti
Autore: TheWriter, Fonte: Annunci69
Il racconto che segue è ispirato alle foto ed alla descrizione di una coppia che è qui su A69. Spero che loro si divertano a leggerlo quanto a me è piaciuto scriverlo.
Quando apparve sulla porta, la mano che stava portando la tazzina con il caffè dal piattino alla bocca interruppe il tragitto. Doveva avere circa 30 anni. I miei occhi rimasero incantati da quella figura slanciata, resa ancora più imponente dai tacchi, e dai suoi lunghi capelli scuri che, nella danza provocata dall'incedere, le accarezzavano le guance per poi adagiarsi come fili di seta sulla pelle nuda delle spalle. Era impossibile non perdersi nella scollatura del suo abito o rimanere insensibili al sinuoso movimento dei fianchi che erano promessa e preludio di una ricompensa dolce e proibita.
Appena entrata, gli sguardi degli altri commensali si erano posati su di lei e sul suo corpo. Gli uomini: intenti a cercare di immaginare in tutta la loro magnificenza i seni a malapena nascosti dal vestito; le donne: alla disperata ricerca di un difetto che rendesse meno amaro il confronto. Mentre procedeva attraverso la stanza, mi resi conto che quelle occhiate non le davano fastidio, anzi, il sorriso che le illuminava il volto rivelava la convinzione che tutto ciò le fosse dovuto, come una regina che rivendica e si compiace delle attenzioni della servitù. Quando mi passò accanto, abbassando lo sguardo, riuscii a vederle per un istante le caviglie cinte dal sottile laccio nero delle scarpe, e non potei fare a ...
... meno di fantasticare su altri lacci con cui stringerle le carni per obbligarla ad assumere posizioni per il mio e il suo piacere. Mi superò per sedersi a qualche tavolo di distanza. Anche se non potevo più osservarla, a ricordami della sua presenza rimase il profumo. Una fragranza di mela verde e gelsomino mescolata all'essenza dell'ambra e del legno di limone.
Pensai a quando, qualche ora prima, doveva aver reclinato all'indietro la testa per spruzzare sul collo migliaia di goccioline profumate. La immaginai dopo il bagno, avvolta in un accappatoio bianco, accarezzarsi per portare il profumo verso il seno. Nella mia testa, vidi i capezzoli reagire a quel tocco e lei indugiare più del necessario con la mano a valutare la tonicità del ventre prima di scendere ulteriormente. Guardandosi nello specchio, doveva aver passato una mano sul suo sesso per assicurarsi che fosse ancora morbido e liscio, pronto per le mani o la lingua di un amante che già odiavo.
Poi, una volta aperto un cassetto, aveva scelto un perizoma nero e, dopo averne valutata la trasparenza con il dorso della mano, l'aveva indossato. Con lo sguardo doveva aver indagato su quanta parte della sua fessura fosse ancora visibile, per capire quanto desiderio avrebbe potuto scatenare. Doveva aver sorriso nel sentire le natiche completamente scoperte, consapevole del fatto che qualora si fosse piegata in avanti, le labbra sarebbero emerse dietro la sottile striscia di tessuto.
Come reggiseno doveva aver scelto un ...