Una sorpresa che... riempie
Data: 20/08/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales, Fonte: Annunci69
... tavolo, dal divano al tappeto, senza dimenticare poltrone e sedie.
Praticamente per quasi tre ore continuarono ad entrare ed uscire dal suo ano e dalla sua bocca, riversando più volte i loro caldi umori sia da una che dall’altra parte. Tutti godettero alla grande anche se quello che raggiunse davvero tanti orgasmi, lunghissimi e potenti, fu il giovane Valerio che, per tutto il tempo, fu sempre al centro dell’attenzione di quei venticinquenni infoiati ed instancabili.
Si fermarono solo quando Gabriele sentenziò: “mi sa che bisogna finirla qui. Sono le sei e mia madre rientra per le sette. Non si sa mai che torni prima. Non può trovarci con il cazzo al vento e neanche mentre ce lo inculiamo. Sai il casino.”
Affermazione incontestabile ed accettata da tutti che, ormai sazi ed appagati, a turno raggiunsero il bagno per sistemarsi. Uno alla volta si rivestirono mentre Valerio, sfatto e dolorante, sia per la gola che bruciava sia per il culo in fiamme, ma anche per la schiena a pezzi per le strane posizioni in cui lo avevano fatto mettere, rimase sdraiato sul divano ad osservare quei giovani che gli avevano dato tanto piacere.
Quando tutti furono pronti, si alzò e li baciò uno ad uno, condividendo i sapori dei loro sessi con tutti e li ringraziò per quel bellissimo pomeriggio.
Alla fine se ne andò in bagno anche lui e, seduto sul water, si liberò di quanto gli era stato versato in profondità e poi non resistette ad una lunga doccia ristoratrice.
Ritornò ...
... in sala ancora gocciolante e camminando in modo un po’ impacciato. Gli altri se ne erano già andati.
“Mi fa un male il culo… Cazzo se fa male. Mi avete davvero sfondato… E per tanto…” parlò con voce rauca perché anche la gola gli dava fastidio.
“Vestiti che sono quasi le sette.”
Lo fece in fretta mentre Gabriele, dopo aver aperto tutte le finestre per arieggiare, continuò a sistemare quanto era stato messo in disordine o sporcato di sperma. Appena si infilò le scarpe si sentì distintamente una macchina parcheggiare nel cortile. Gabriele chiuse le finestre ed andò ad aprire la porta.
“È arrivata, fai finta di niente.”
“Ciao Gabriele. Tutto bene?”
“Sì. Lui è Valerio, forse lo hai già visto…”
“Sì, sì, ciao Valerio. Come va?”
“Bene bene, grazie signora.”
“Dovete uscire?”
“No, mamma, siamo appena tornati.”
“Ah! Bene. Che dici? Ti va di fermarti a cena? Gabriele mi parla spesso di te, sono contenta se ti fermi a cena.”
Guardò stupito l’amico, poi la signora e balbettò un: “non so...”
“Se non sai, puoi anche fermarti. Avvisa a casa però. Sei così giovane? Ma quanti anni hai?”
“Ventuno signora.”
“Ah! Quattro meno del mio Gabriele. Sai che sei davvero un ragazzo educato…” poi girò la testa verso il figlio e continuò: “mi piace. Non come certi… che mi hai portato per casa. Tienilo stretto questo… Ma da quant’è che vi vedete? Due mesi?”
“Quasi quattro” replicò immediatamente Valerio.”
“Quasi quattro! Ma è tanto! Ma te lo sei già ...