COMPITO IN CLASSE DI MATEMATICA
Data: 20/08/2024,
Categorie:
Erotici Racconti,
Autore: mario40, Fonte: RaccontiMilu
... paura, non ti riprendo il viso”. Il robot, sentito l’impulso, abbasso una mano e si coprì un seno con il palmo della mano. “Brava…brava…. Ora vieni, che andiamo a correggere il compito”. Mi alzai e lui, invece di invitarmi ad andare nel suo studio con una mano sulle spalle, me la mise nel fondo schiena e sentii le sue dita tra le natiche, con l’indice premuto sullo sfintere. Nel suo studio accostò una sedia alla poltroncina della sua scrivania dicendomi “Accomodati”. Quando mi sedetti alla sua destra, mi venne dietro, dicendomi “Enrica togliti la camicetta, così sarai più comoda”, “Ma professore…” non mi diede il tempo di finire cosa intendevo dirgli che “ Su ! Ti vergoni…lo vuoi prendere un bel voto si o no!” mi disse a voce alta, togliendomela lui stesso facendomi alzare le braccia. Non feci in tempo a dire una sola parola, che le sue mani mi stavano già accarezzando i seni e a stringermi i capezzoli con indice e pollici delle mani. “Ti faccio male?”, “No…no…” risposi.. Pochi attimi dopo si sedette accanto a me. Presa una cartellina che era sulla scrivania, l’aprì e prese due fogli, uno a quadretti, protocollo, e uno scritto pieno di numeri, ovvero, anche se frastornata riuscii a capire, che era il compito in classe che non avevo svolto in classe nella mattinata. Dandomi un leggero pizzicotto su una guancia, porgendomi nello stesso tempo una penna biro, mi disse “Ora con calma copia il compito”. Risposi “Grazie professore…non so come ringraziarla per la gentilezza” pensando ...
... tra me e me “Maledetto pezzo di merda !!!” e come se mi avesse capito mi mise una mano tra le cosce dicendomi “Enrica che voto vuoi prendere.. “ mentre mi accarezzava l’interno delle cosce, toccandomi l’inguine, “…otto…nove o dieci….che voto vuoi prendere….”. “Un bel voto, spero…il professore è lei” risposi iniziando a ricopiare l’equazione matematica del foglio sulla scrivania. Mentre ricopiavo il compito in classe, il professore incominciò a toccarmi il clitoride con la punta del suo dito indice, delicatamente, come se non volesse disturbarmi mentre scrivevo. Dal clitoride passò a introdurmi due dita nella vagina, lasciandole dentro senza muoverle. “Ti do fastidio…” “No professore…” risposi. Che altro avrei potuto dirgli. D’altronde a quelle carezze non ero insensibile, non potevo esserlo, ero una donna e non una marziana, e la mia vagina era bagnata. Quando incominciò a muoverle su e giù, dentro e fuori, toccandomi contemporaneamente il clitoride con il pollice, quando l’indice e il medio erano tutti dentro, incominciai a gemere mettendo per un attimo la mia mano sulla sua, premendola. “Ti piace..ti piace…” mi chiese, “Siiii…siiihhhh…..” risposi, con ancora la mia mano premuta sulla sua. “Allora fa godere anche me….”, e nel dirmelo si aprì l’accappatoio e, allargando un po’ le gambe, mise in mostra un pene eretto, come la torre di Pisa. Contemporaneamente mi prese la mano che avevo sulla sua, e la spostò sul suo inguine dicendomi “Enrica, se vuoi prendere un 9 prendimi il ...