Scalini nella mente
Data: 18/08/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... commettere errori né farmi illusioni, dopotutto quella situazione poteva pacificamente risolversi con un favore di buon vicinato. La mattina successiva mi presentai con la dovuta attrezzatura, lei m’accolse con un sorriso radioso chiedendomi se gradissi un caffè, in quel frangente lei mi girò le spalle per prepararlo, mentre i miei occhi percorsero la sua figura lentamente soffermandosi su ogni elemento che rendeva quella donna ammaliante e indiscutibilmente irresistibile. Indossava un vestitino bianco con i bordi blu di quelli che s’abbottonano al centro e sul davanti notando come lo indossasse con una naturalezza disarmante.
Io sorseggiai il caffè e mi misi prontamente all’opera, quel lavoretto per me era un gioco e ci impiegai ben poco tempo per svolgerlo. La tenda accuratamente stirata era distesa sul divano, offrii il mio aiuto per montarla e Concetta accettò ringraziandomi con uno dei suoi splendidi sorrisi. Una pulita veloce e fummo pronti per terminare l’opera. Tenendo ferma la scala io l’osservai durante il tempo in cui saliva lentamente fra quei pioli, il tessuto morbido della tenda in quell’occasione la fasciava a tratti delicatamente, nascondendomi i suoi lineamenti e alimentando maledettamente e libidinosamente in special modo la mia dissoluta e lussuriosa fantasia. Poi comparve l’inevitabile: di colpo la tenda scivolò verso terra e per un istante mi mancò il respiro, in quell’istante mi resi immediatamente conto che avevo davanti agli occhi ...
... lo spettacolo tante volte lungamente e lascivamente sognato. Le sue gambe si stagliavano al presente verso il tetto e nel punto in cui si congiungevano io vedevo il suo slip nero disegnato sul suo corpo. Io volevo evitare d’apparire importuno e invadente, ma non potei fare a meno d’alzare lo sguardo per ammirare quella scena che mi sovrastava apprezzando tutta quella magnifica visione. Lei si chinò un poco per stabilizzarsi sulla scala, e quella macchia nera al centro delle cosce divenne repentinamente immensa, rigonfiandosi davanti ai miei occhi increduli ed eccitati all’inverosimile.
Concetta si rese certamente conto di quanto stava accadendo, ma non palesò una parola, continuò a fissare la tenda ai gancetti con snervante meticolosità e iniziò a scendere lentamente. Quando le sue gambe giunsero all’altezza del mio viso non riuscii a trattenermi portando la mia mano all’interno della coscia poco sopra il suo ginocchio, stringendo dolcemente ma con fermezza la sua pelle candida. Lei si fermò nel guardare fissa davanti a sé fuori dalla finestra, non un gesto né un commento fuoriuscì dalla sua bocca, forse se lo aspettava. La sua pelle era morbida come la seta, la mia voglia d’esplorare quel corpo era incontenibile, in tal modo allentai la presa e con i polpastrelli iniziai a sfiorarle delicatamente l’interno delle cosce muovendomi sotto il bianco di quel vestito che mi stava accecando. Lei ebbe un rapido sussulto, giacché con una lentezza impercettibile portò leggermente ...