I miei due anni da schiavo - Ottava Parte
Data: 16/08/2024,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: pisellino_umiliato, Fonte: EroticiRacconti
Nota bene: ho creato questo account e-mail (erracpisum@gmail.com) per commenti, suggerimenti, critiche o anche semplicemente per restare in contatto con chi volesse tra i "miei" lettori. Spero di leggervi numerosi.
+++ Il racconto che segue è totalmente frutto della fantasia dell'autore. Qualsiasi riferimento a fatti, persone, luoghi o eventi realmente accaduti è da intendersi come puramente casuale e certamente non intenzionale. +++
Lo stimolo di fare pipì era ormai fortissimo. Stefano mi aveva messo un pannolino, ma ovviamente questo non mi tranquillizzava minimamente. Da un lato trattenermi stava diventando sempre più difficile, mentre dall'altro non riuscivo nemmeno a concepire l'idea di lasciarmi andare e farmela addosso.
Cercai di concentrarmi sul compito che mi era stato assegnato, ovvero il trasloco tra le stanze. Svuotai rapidamente tutti i miei cassetti e l'armadio, riponendo gli indumenti sul letto.
Subito dopo, andai in bagno, dove avevamo anche un piccolo locale lavanderia, a prendere un paio di stracci e un detergente per superfici. Inumidii il primo panno con un po' di acqua, non senza maledirmi per l'effetto del rumore del rubinetto aperto sul mio bisogno già impellente. Tornai rapidamente in camera, spruzzai il detergente all'interno dei cassetti e dell'armadio, passai lo straccio inumidito e poi asciugai tutto con l'altro panno.
Lasciai tutto aperto per far prendere aria e intanto mi diressi nella cameretta per svuotare cassetti e armadi ...
... del mio Padrone. Nel cassetto della biancheria intima trovai un pacco di preservativi. Era azzurro, di una nota marca, con la scritta "Comfort XL" sul davanti. Mi vergognai tanto e in qualche modo ebbi la conferma della sensazione avuta la mattina stessa, quando mi ritrovai con il sedere per terra e la faccia all'altezza del notevole pacco di Stefano.
La necessità di fare pipì mi riportò con la mente ai miei doveri.
Tornai in quella che sarebbe stata a tutti gli effetti la camera padronale e misi gli indumenti del Padrone bene in ordine. Poi portai i miei in cameretta, senza preoccuparmi di lavare gli armadi. Pensai che fosse un privilegio che non mi meritavo.
Così passai al cambio delle lenzuola tra i letti, non senza qualche difficoltà logistica accentuata da movimenti sempre più frenetici per trattenere la minzione. Ci misi più di quanto avessi preventivato.
Non ne potevo veramente più, ero al limite. Però avevo fatto un buon lavoro, per cui andai in sala da Stefano convinto che avendo dimostrato impegno e dedizione mi avrebbe graziato dall'umiliazione di farmela addosso.
"Padrone, ho terminato il lavoro." - dissi a Stefano, con lo sguardo basso.
"Bravissimo, pisellino. Vieni qui." - rispose lui, indicando il pavimento in prossimità dei suoi piedi.
Mi inginocchiai vicino a lui e lo guardai supplicante dal basso.
"Padrone, mi scappa tantissimo la pipì. Ti prego." - gli dissi con tutta l'umilità di cui ero capace.
"E di che ti preoccupi? Hai il ...