1. Prede


    Data: 11/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: inception, Fonte: EroticiRacconti

    Il calice sporco di rosso, dimenticato sul ripiano della cucina, è l’ultima immagine nitida che i miei occhi hanno rubato quella sera, prima di sparire nell’ombra di un ricordo, che mi avrebbe dato il tormento, per sempre.
    
    Prima di rifugiarmi qui, come una bestia che non aspetta altro che esser avvicinata.
    
    Mi compri con poco, ho un’anima calda e cinica.
    
    Egoista e insensibile.
    
    Non bado alle morali, se ti punto, ti avrò.
    
    Temimi.
    
    La musica, quella sera, saturava l’aria mischiandosi all’aroma di succulente pietanze.
    
    Era bella, mentre scalza pareva danzare, zompettando tra il fornello e il forno.
    
    A celare il suo corpo un ammasso informe di tessuto bianco candido.
    
    Pensai a quanto mi disturbasse quel colore, bianco: simbolo di purezza per antonomasia. In netto contrasto con il mio essere, nero, come gli abiti che indosso. Nero, come la mia anima, la mia vita, la sua mancanza.
    
    Lei, una donna a tratti complicata, fatta di fragilità e fortezze, innamorata della Luna piena, e ancor più di lui...
    
    L’essere più spregevole e affascinante che potesse incontrare.
    
    Lo so, gliel’ho letto negli occhi prima di sprofondare in lei, con cieca gelosia.
    
    Silente e immobile il mio sguardo le accarezzava la pelle.
    
    La prospettiva di possederla al centro di quella stanza invasa dal nero più assoluto mi scivoló come un brivido lungo la schiena.
    
    Con il corpo abbandonato contro lo stipite della porta mi persi a contemplarla.
    
    Finché destó i miei turpi pensieri ...
    ... la sua voce.
    
    “Si, sono qui” le risposi senza emettere suono.
    
    M’avvicinai trattenendo l’animale che stava prendendo forma dentro di me.
    
    Non credo di aver mai meritato così tante attenzioni, eppure, lei pareva una dama d’altri tempi.
    
    Servizievole e amorevole.
    
    Si è sempre presa cura di me, dedicandomi a volte pochi minuti fugaci, a volte ritagliandosi lunghi momenti. Mi ha sempre preso in considerazione, donandomi il meglio e il peggio di sé stessa.
    
    Dio, se era bella, il suo corpo lo era, i suoi occhi sfumati di ghiaccio, lucidi di desiderio per me.
    
    Il sorriso malizioso che mi donò un istante prima di darmi le spalle, lo era.
    
    Tutto era incantevole di lei.
    
    Irresistibile e ammaliante.
    
    Un istante più tardi le strisciai accanto, con affamata ingordigia, fino a sfiorarle la schiena.
    
    La bloccai contro il ripiano della cucina aspettando che fosse il suo corpo a cercare il mio. Adoravo il suo desiderio. E di più la sua spregiudicatezza.
    
    Sapeva essere dolce e seduttiva, ma anche una puttana pronta a immolarsi, da quando era comparso lui nella sua vita.
    
    La strinsi, con tutta la passione che il solo averla addosso sapeva sprigionarmi. Il profumo del suo sesso
    
    umido, mi fece vibrare come un fruscello sospinto dal vento. La veneravo ancora, tanto quanto lei aveva venerato me.
    
    Le accarezzai i seni, il ventre e tra le cosce, saziandomi del suo caldo respiro.
    
    Misi a tacere quel “Ti voglio” sussurrato come una nenia obbligandola a baciarmi le dita. ...
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