Non bruciamoci …
Data: 11/08/2024,
Categorie:
Sentimentali
Autore: Samael, Fonte: EroticiRacconti
È un gran peccato perdersi questa pace.
Il cielo pieno di stelle, una luna piena che sembra mettersi in mostra, questo freddo frizzante che sembra riempire d’ossigeno ogni cellula della pelle, quel profumo di neve lontana che sta imbiancando le cime più alte che la notte nasconde alla vista e quelle braci nel camino che sembrano una promessa di calore…
Ero uscito per controllare che si stessero spegnendo mentre tu finivi di riassettare la cucina, ma, ora che le guardo, mi sembra un delitto farle morire.
Forse perchè sono stato circondato tutta la sera da parole, rumore e persone, mi sembra quasi intollerabile non godermi questa pace.
“Solo un pezzo di legna” mi dico, scegliendo con lo sguardo quello migliore per rivigorire quelle braci e far tornare il fuoco.
Tolgo la griglia su cui ho cotto la migliore carne alla brace che i tuoi amici abbiano mai mangiato.
Penserò domani a pulirla, per ora può aspettare.
Posiziono il pezzo di legna e lancio qualche schizzo di accelerante per ammirare le fiamme sgorgare dalle braci, alzarsi ed abbracciare quel pezzo di legno.
Ha qualcosa di erotico quell’immagine. Non c’è nulla di distruttivo in quella fusione. Fuoco e legno si consumeranno a vicenda. L’uno al servizio dell’altro, ormai inseparabili... abbracciati nel medesimo destino, forse inconsapevoli della magia che emettono nel calore, nell’odore e nei disegni che produce la loro danza.
Mi siedo sul divanetto: spettatore in prima fila.
Sul tavolino, mezza ...
... bottiglia di Nebbiolo aperta… abbandonata lì e poi dimenticata, sembra chiamarmi come una sirena.
Forse, come un indovino, l’avevo lasciata lì proprio per questo momento.
La prendo e ne bevo un sorso, a collo.
“I sommelier mi perdoneranno” penso appoggiando i piedi sul tavolino.
“Non eri uscito per spegnerlo?”
La tua voce mi riporta al qui ed ora. Ero andato lontano, seguendo il navigatore dei miei pensieri. Confusi, disordinati ed eterogenei, sanno fare svolte improvvise che perfino io fatico a seguire, ma in cui adoro perdermi, alle volte. Pensieri che tengo solo per me, ma che tu sembri captare nell’aria e leggere senza che ti siano svelati.
Leggere i silenzi di qualcuno è la più alta forma di amore riconoscibile.
“Quello era il programma…”
“Non smetterei mai di guardare un camino acceso…” dici sedendoti proprio a fianco a me, appoggiando le tue gambe sulle mie.
Siamo perfettamente consapevoli del freddo, eppure quel camino acceso così vicino ci scalda abbastanza da farcelo dimenticare.
“Mi dispiace… non volevo...” posso sentire il tuo sguardo su di me anche se continuo a guardare quel fuoco.
“Ssssh...” dico prendendoti la mano e tirandoti verso di me.
Non mi serve ascoltare il resto di quella frase, so già cosa stai per dirmi e non c’è bisogno che ti dispiaccia di niente. Ti senti in colpa per avermi avvisato solo all’ultimo momento di quella cena, ed è certamente vero che dopo una giornata in ufficio avrei preferito ritrovarmi da solo ...