1. Il prezzo della sottomissione (parte 7)


    Data: 10/08/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti

    ... schiena, testimonianza di quanto fosse una brava schiava.
    
    Per tutta risposta alle sue domande, gli prese la mano e se la passò tra le cosce, facendogliele trovare ancora tutte bagnate.
    
    A Giorgio era ormai precluso l’accesso al suo corpo, per ordine del Padrone. Avrebbe solo potuto masturbarsi ascoltando i racconti.
    
    Da quella volta fu sempre più frequente l’uso della frusta che, scoprì, eccitava moltissimo il Padrone.
    
    Si abituò a quel dolore ed arrivò a desiderarlo per quel che significava.
    
    La frusta era diventata strumento di punizione e di piacere, a insindacabile scelta di Niccolò.
    
    Era solo corpo. Per entrambi, Nessuna anima coinvolta. Anche per il marito, Giorgio. nessuna complicità. Solo piacere del corpo.
    
    La macchina era lanciata, Simona e Giorgio ne erano a bordo ma la prima voleva correre sempre più, dando respiro al suo corpo, accorgendosi che per troppo tempo il rapporto col marito aveva due velocità diverse costrette ad una sola.
    
    Giorgio scoprì nuove fantasie sue, nuove perversioni, nuovi piaceri che, però, non viveva assieme alla moglie. Si accorsero, molto dopo, che da troppo tempo, ancor prima dell’arrivo del Padrone, non condividevano anima e complicità.
    
    Il Padrone non si era creato uno spazio, lo aveva trovato già pronto e ci era solo entrato, intuendo le potenzialità di quella giovane donna che in sé aveva desideri di sottomissione mai espressi e che ora stavano esplodendo.
    
    In quei giorni accadde il primo “incidente”.
    
    Se due ...
    ... persone non iniziano insieme un viaggio, questo necessariamente arriva ad un punto in cui i due viaggiatori sono attratti dalla propria velocità.
    
    Simona smise di raccontare a Giorgio cosa accadeva quando era dal Padrone. Non tanto per disinteresse, quanto perché si rendeva conto che Giorgio ascoltava solo per il proprio piacere e, forse, perché nemmeno le interessava farlo.
    
    Anche Niccolò pensava solo al corpo, al proprio piacere, e fece così quella proposta (che in realtà era un ordine) che avrebbe portato Simona a dare una accelerata non tanto al rapporto col Padrone, ma al proprio corpo, alle proprie necessità di vivere quella esperienza di sottomissione che stava sempre più sconfinando nella schiavitù, dandole molti piaceri, procurandole quel continuo stato di tensione alla bocca dello stomaco.
    
    La eccitava quell’altalena, quelle montagne russe, nelle quali, in pubblico, veniva esaltata, mentre nel privato quel corpo era a disposizione dei piaceri altrui e, così facendo, soddisfava quella parte di sé che le era esplosa, come una fionda a lungo trattenuta.
    
    Adorava il contrasto che la vedeva desiderata in pubblico da chi la vedeva col suo Padrone e, inarrivabile, la corteggiava come fosse una principessa. Invece, quella donna desiderata, nel privato era una succhiacazzo.
    
    Dopo avere sentito la proposta, decise di lasciare a terra il marito, che ormai viaggiava su un’altra auto, diversa dalla sua, più lenta e con combustibile diverso.
    
    Non erano partiti complici ...