1. La cena delle cougar - terza parte: la figa dalmata


    Data: 10/09/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Shoganai65, Fonte: Annunci69

    ... ammirarla. Era ancora più bella di come me la ricordavo. Alta, austera, ai piedi portava un paio di sandali neri, tacco 7, molto sexy; indossava una gonna fucsia a portafoglio, un top leggero in tinta con la gonna e una giacca nera corta in vita. Man mano che si avvicinava notai i dettagli del viso: le labbra carnose, gli occhi brillanti color del mare, gli zigomi alti tipici delle ragazze Dalmate, il caschetto di capelli neri che la faceva assomigliare alla Valentina di Crepax.
    
    "Ciao, sei uno schianto! Ho fatto bene a venire, altrimenti tutti questi uomini ti avrebbero rapita" le dissi baciandola sulle guance.
    
    "Quindi sei venuto solo per salvarmi. E io speravo fossi tu a rapirmi" rispose facendomi l'occhiolino.
    
    "Prima di rapirti ti posso offrire qualcosa da bere qui vicino, ti va?"
    
    Ci avviammo a braccetto verso il Valentino, splendido bar vista mare, ideale per coppie romantiche. Ordinammo due Spritz Aperol e ci accomodammo sui comodi cuscini adagiati sugli scogli.
    
    Mi raccontò che stava lavorando alla reception di un hotel quattro stelle vicino a Pola, ma aveva chiesto due giorni di permesso per cui era libera fino domenica. A Ivan, il grosso e grasso marito che avevo conosciuto alla cena, aveva raccontato che sarebbe andata da sua madre con cui lui non andava molto d'accordo. Con l'avanzare dell'età era diventato molto geloso, possessivo, non la lasciava mai libera di uscire, di divertirsi. Era stanca. Dopo tutto aveva solo quarant'anni e tanta voglia di ...
    ... vivere, di conoscere, di fare.
    
    "Pertanto se ti fa piacere e hai voglia e modo di ospitarmi potrei fermarmi due giorni a casa tua, mia madre sarebbe felice di coprirmi le spalle" concluse dandomi un bacio sulla guancia.
    
    Io che per tutto il tempo avevo guardato il suo viso, gli occhi, la bocca, pendevo oramai dalle sue labbra. Mi chiedevo cosa avessi fatto di così eclatante nella mia vita per meritarmi un'altra donna affascinante e sexy come lei, dopo Karin e mia moglie Sabrina.
    
    "Certo che puoi fermarti a casa mia" le dissi "ho la camera degli ospiti completamente arredata e pronta, è ancora vergine... Nel senso che non ci ha dormito ancora nessuno " mi corressi sorridendo.
    
    "Vedremo..." annuì sorniona. Evidentemente erano altri i suoi piani.
    
    Andammo verso casa tenendoci per mano. Il contatto fisico trasmetteva energia positiva e aumentava il desiderio di entrambi. Non era più il tempo per giocare, per le schermaglie, per i sottintesi e i giochi di parole. Tutti e due avevamo capito cosa volevamo e cosa desiderava l'altro.
    
    Giunti a casa non riuscii nemmeno a chiudere la porta e ad accendere le luci che mi fu addosso. Mi spinse contro la parete del corridoio e cominciò a baciarmi. Era alta come me, un seno prorompente, un gran fisico, per cui non opposi resistenza. Limonammo in piedi strappandoci i vestiti di dosso. Era famelica. Mi baciava, mi mordeva, mi leccava le orecchie, il collo, il petto. Non so da quanto tempo non facesse l'amore ma aveva trovato pane per i ...