La benzinaia
Data: 09/08/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Arturo72, Fonte: Annunci69
... animale a scoparla su quella scrivania che scricchiola ad ogni colpo.
Lei geme, soffocando le urla. Si mette in bocca un block notes che trova sulla scrivania.
La guardo, da dietro. Penso ai suoi capezzoli. Li voglio. Le alzo la maglia, da dietro e trovo una schiena bellissima, scolpita. Le metto una mano sulla testa e serro le dita imprigionando i capelli corti. Le do uno strattone per farle alzare il mento. Lei stacca una mano dal bordo della scrivania e si pianta il dito medio nel culo come niente fosse. Si scopa il culo col dito e ogni tanto me lo porge in maniera che io possa leccarlo. Una, due, tre volte. Poi ne mette due, e porge ancora le dita. E io le succhio.
Rallento i colpi perché mi piace lo spettacolo che vedo. Me lo godo dalla prima fila. Quelle due dita che si scopano il culo mentre il mio uccello le arriva in gola.
“Facciamo un cambio”, mi dice.
Le sue dita passano da sotto le cosce e, mentre io mi sfilo e appoggio la cappella a quel bellissimo buco di culo, lei comincia a toccarsi davanti. Mi avvicino, forzo un tantino e anche qui scivolo dentro. Piano, il culo è sacro. Piano, mi dico, piano. Ma è lei ad accelerare il ritmo muovendosi con ritmo più forte. La seguo.
C’è una sintonia perfetta pur nel modo così animale e selvaggio di scopare. Sembriamo due pazzi che non scopano da cento anni, direi. E invece entrambi sappiamo, non detto, che siamo due che si son trovati e hanno saputo capirsi senza parlare.
“Sborrami nel culo che voglio ...
... venire”, mi dice sottovoce e tutto d'un fiato.
Conto forse fino a cinque, e sento partire i fiotti di sborra dritti e potenti nel culo. Uno, due, tre, quattro, ne ho contati al meno sei di quelli importanti. Il secondo ha innescato il suo orgasmo, fortissimo, intenso. E ha pure innescato una squirtata da urlo.
Ci fermiamo, ansimando. Siamo sudati e fradici. Fradici di sudore e fradici di squirtata. Pantaloni inzuppati. Mi sfilo, piano. Lei rimane appoggiata a pecora alla scrivania. Io quasi barcollando mi appoggio vicino a lei, esausto, una mano tra i suoi capelli. Ma adesso sono carezze.
Mi guarda, col viso appoggiato al piano della scrivania, e sorride, regalandomi ancora una volta quella fila di denti perfettamente allineati e bianchi. E io sorrido con lei, increduli entrambi di cosa sia successo.
“E pensare che avrei pagato per vedere soltanto quei tuoi capezzoli che dal primo giorno mi perseguitano facendo capolino da li sotto”, le dico.
“Ah”, risponde lei con maliziosa sorpresa. “Ti saresti accontentato di due capezzoli?”
“Forse” dico “fino a mezz’ora fa avrei detto si”
Si alza, tira su i pantaloni, li stringe in vita con una cintola di cuoio e li rigira sui fianchi per accorciarli.
“Quando hai bisogno di controllare i liquidi, e farMI il pieno" - scandendo bene quel "mi" - "sai che qui trovi il servizio giusto”
Mi sistemo, coi jeans altrettanto inzuppati. La guardo ancora.
Non ho il coraggio di chiederle di farmeli vedere, succhiare, e lei ...