1. Ilaria e la scommessa Azzurra: Italia-Turchia (1° turno)


    Data: 06/08/2024, Categorie: Incesti Sensazioni Autore: LovelySara, Fonte: RaccontiMilu

    ... tensione prepartita che si avvertiva nella stanza, a riportarle alla mente alcune belle emozioni. Ricordava che erano seduti proprio lì quando, piccolissimi, l’Italia vinceva i Mondiali del 2006. Aveva quest’immagine di sé intenta a sventolare una bandierina tricolore, non del tutto consapevole dei motivi per cui intorno a lei ci fosse tutto quell’entusiasmo. Durante l’inno nazionale, rimase un po’ sorpresa di non riconoscere praticamente alcun calciatore. La generazione che lei ricordava (quella dei Buffon, dei De Rossi, dei Balotelli…) non c’era più, sostituita da dei ragazzi di cui ignorava praticamente tutto. L’unico volto che le fu familiare fu quello del portiere, anche perché il padre – milanista – lo aveva nominato spesso nei giorni precedenti, a volte con parole poco gentili. «Stasera li distruggiamo» sentenziò Paolo appena prima che si cominciasse a giocare. Ilaria lo guardò perplessa. «Siamo davvero così forti?» gli chiese. Lui annuì, e come se fosse un navigato opinionista della tv iniziò a snocciolare una serie di dati e statistiche, di cui lei capì il giusto. «Fede però dice che abbiamo sempre incontrato squadre deboli, e che agli Europei usciremo in fretta…». Il cugino la guardò con un certo disappunto: «Dì al tuo ragazzo che torni a occuparsi di pallavolo, che di calcio non ci capisce molto!». Ilaria incassò il colpo, e si limitò a replicare con voce bassa: «Comunque non gioca più a pallavolo, da quando fa l’Università…».
    
    La partita cominciò, ma tutta ...
    ... l’adrenalina accumulata nelle fasi iniziali andò via via scemando col passare dei minuti. Il risultato non accennava a sbloccarsi, e Ilaria finì ben presto per annoiarsi. Quando il primo tempo terminò sullo zero a zero, si sentì dunque in diritto di rialzare un po’ la cresta: «Fortuna che dovevamo distruggerli…» canzonò il cugino, senza neppure alzare lo sguardo dal telefono che ormai da un po’ teneva fra le mani. «Stiamo prendendo le misure, vedrai che tra poco la sblocchiamo» rispose Paolo, sforzandosi di mostrarsi del tutto tranquillo. «Mah, sarà…» replicò ancora lei, che ora si divertiva a stuzzicarlo. «La vuoi fare una scommessa?». Ilaria alzò finalmente gli occhi dal display, dubbiosa ma allo stesso tempo incuriosita. «E che vorresti scommettere?». «Facciamo così: se l’Italia vince, verrai al mare insieme ai tuoi. Se perde o pareggia, potrai restartene a casa, o fare tutto quello che vuoi». Lei sorrise. «Fare tutto quello che voglio, eh? Glielo dici tu, a lui?». Con un cenno della testa indicò suo padre, che nonostante fosse a pochi passi da loro non aveva sentito nulla della conversazione. Per tutta risposta, Paolo si sputò sulla mano, e poi gliela porse per stringere la sua. Un gesto che facevano quand’erano piccoli, e che aveva il valore di un giuramento solenne. «Che schifo!» esclamò sua cugina, pur senza riuscire a trattenere una risata. E anche se piccola non lo era più, la risolutezza che si trovava di fronte le fece pensare che tirarsi indietro a quel punto sarebbe ...
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