1. Mia zia Paola


    Data: 31/07/2024, Categorie: Feticismo Maturo Tabù Autore: blowes, Fonte: xHamster

    ... facendo il bucato, (lavando dei panni) nella piletta. Mi avvicinai e lei sorridendomi mi disse:
    
    - hai fatto colazione?
    
    - No! Ancora no.
    
    - il caffè e sul tavolo
    
    - grazie zia adesso ci vado.
    
    Lei continuava a lavare i panni e in con quel movimento le sue grosse tettone dondolavano dentro la larga maglietta mostrando i capezzoli contornati da una meravigliosa aureola. Stavolta non aveva indossato il reggiseno
    
    Quei meloni erano lì a pochi centimetri dai miei occhi. Lei sfoderando un bel sorriso mi disse: mi aiuti a stendere i panni? E poi vai a fare colazione. Annuii un si, che mi ero uscito dalla bocca semiaperta.
    
    Per stendere i panni bisognava salire su un muretto dove c’era un filo che fungeva da stendino.
    
    L’aiutai a mettere la tinozza sul muretto, da dove lei salì, tramite tre gradini.
    
    Mi sedetti a guardarla. Lei, si piegava per prendere i panni dalla tinozza e quando si piegava la veste le saliva sulle cosce, cosa che sapevo e avevo sperimentato. Ma stavolta rimasi di sasso. Vide la veste salire fino alla fine delle cosce e invece delle solite mutande bianche… vidi la figa pelosa e grossa che in quella posizione semi aperta si mostrava in tutta la sua grandezza e tra i peli si intravedevano le labbra di color carne quelle parti intime che componevo la meravigliosa figa di mia Zia.
    
    Eccitato come un a****le aspettavo che si allungasse per stendere sul filo i panni. Nello sporgersi, la veste risaliva, mettendo a nudo le rotonde natiche, e si ...
    ... allargava le gambe per farmi vedere da dietro quella cosce, la figa e quel culo che mi stavano facendo impazzire.
    
    Fini di stendere la biancheria e tornammo a casa come se nulla fosse successo. Dopo aver bevuto il caffè scappai in bagno, frugai nel cesto della biancheria sporca e trovai un paio di sue mutande.Erano sporchissime..di piscia e di culo e avvolgendole sulla cappella mi sparai una sega micidiale che mi svuotò completamente.
    
    La sera arrivò dopo una calda giornata che passai tra il letto e il bagno. Mi sentivo stanco, forse per le seghe che mi avevo tirato, non avevo più la forza di camminare.
    
    Mia zia era andata a fare delle commissioni non l’avevo vista nemmeno un minuto.
    
    Era tornata e con mia nonna, cominciarono a preparare la cena perché venivano i nostri parenti a mangiare da noi.
    
    La parentela era arrivata in massa, tutti avevamo preso posto in un grande tavolo. Io mi ero seduto come sempre a lato di mia zia, nel conforto che in qualche modo potesse toccarla. Lei trafficava tra la tavola e la cucina era un via vieni continuo. E quando si alzava dal tavolo mi appoggiava la mano sulla gamba.
    
    A tavola erano seduti sempre gli stessi parenti,che mi tartassavano con le solite domande..e con gli stessi discorsi.
    
    Noi, seduti uno accanto all’altra, facevamo finta di ascoltare interessati. Mia zia ogni tanto mi guardava e sorrideva… come per dire: - cazzate dicono solo cazzate.
    
    Io ogni tanto abbassavo la mano per toccarle la coscia da sotto la tovaglia. Ma ...
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