Servizio ncc con sevizie – parte 3
Data: 27/07/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Darkdaddy, Fonte: Annunci69
... uomini di qualsiasi tipo, che fossero vecchi o giovani, grassi o muscolosi, tutti comunque pervertiti e dotati.
Gli uomini di colore si avvicinarono alla bocca di Nicola per farseli pulire. Con un gesto automatico, lui aprì la bocca e li passò uno ad uno, leccandoli e succhiandoli avidamente, rendendoli lindi e pronti ad un nuovo uso. Nel frattempo, gli altri uomini si avvicinarono al suo culo, stavolta uomini dal fisico normale, taluni sovrappeso, che cominciarono a scoparlo a turno, mentre lui leccava i cazzi dei neri.
Orami non sentiva più nulla: il suo culo era diventato uno sborratoio alla mercé di qualsiasi uomo che volesse svuotarsi i coglioni. La sborra gli colava fuori dal culo, e certi la prendevano con le dita per mettergliela in bocca, e lui leccava tutto quello che gli veniva messo in bocca, senza alcuna esitazione.
L’uomo con lo smartphone riprese tutto quello che Nicola fece con la sua bocca, alternando le inquadrature al suo culo perennemente svangato da cazzoni.
“Questo quarto gioco è riuscito benissimo: complimenti a tutte le parti coinvolte, davvero un ottimo lavoro”.
Matteo mormorò qualcosa, piagnucolando, subito zittendosi per paura di essere sentito e quindi di ricevere altri cazzotti. Sgranai gli occhi verso Nicola, che era totalmente impassibile. Cominciai a chiamarlo, senza esito. Lo liberarono e lo distesero sul materasso.
“Bastardi, perché ci fate questo? Maledetti schifosi”.
Il tizio muscoloso si voltò verso di me e si ...
... avvicinò, avanzando lentamente. Si chinò su di me, mi ravvivò i capelli ricci, spostandomeli dalla fronte, e poi mi diede un buffetto su una guancia. Tremavo sempre di più, dalla rabbia e dalla paura.
“Forse non conosci così bene il tuo amico… forse dovresti chiedergli che cosa ha fatto l’anno scorso”.
“Non me ne frega un cazzo di quello che ha fatto, nulla giustifica le porcherie che ci state facendo, siete dei pezzi di merda e vi denunceremo quando usciremo da qui! Bastardi!”. Piangevo, di un pianto isterico, quasi disperato.
“Comunque, il tuo amico ormai non oppone resistenza a nulla, come una bambola gonfiabile… e visti i muscoli gonfiati, il paragone è azzeccato”.
Si alzò e tornò al centro della scena.
Matteo venne liberato dalle catene ai polsi e alle caviglie, ed invitato ad alzarsi da solo. Il dildo era ben piantato in lui, tuttavia riuscì a divincolarsi piuttosto in fretta. Si guardò attorno, e notò che nessuno si avvicinava a lui. D’istinto, andò verso il portone, per cercare di uscire. Nessun uomo si mosse, tanto meno il tizio muscoloso.
“Matteo… dove vai… aspetta…”.
“Scappo a cercare rinforzi… tu rimani tranquillo... torno coi carabinieri”, mi urlò trafelato mentre si lanciava sulla maniglia del portone.
Mi stava abbandonando lì: mi scesero delle lacrime sul volto.
Riuscì ad aprire il portone e, pur completamente nudo e con del liquido che gli colava lungo le gambe, uscì di corsa, urlando a squarciagola. Le urla si attutirono man mano che la ...