Padrone XII - Lavoro
Data: 08/09/2018,
Categorie:
Anale
Dominazione / BDSM
Autore: Akai_, Fonte: xHamster
... ma prima ancora di riuscire a capire se fosse calda o fredda, quando stava per urlare dal dolore il getto le riempì la bocca con acqua ghiacciata dandole quasi la sensazione di affogare.
Stava gelando oramai, l’unica nota positiva era sentire un leggero sollievo al sedere. Con una spugna la lavò con cura, lei stava immobile nella vasca cercando di tremare il meno possibile ma sentiva la sua mandibola non rispondere più al suo comando di stare ferma e tremava spasmodicamente. Terminato il lavaggio le mise addosso un telo da bagno per asciugarla. La pelle ghiacciata ed intirizzita all’estremo la sentiva così sensibile e delicata che le sembrava crepitasse sotto le cure di Padrone che però sembrava essersi calmato ed ora si stava prendendo cura di lei nel modo più dolce possibile, tamponandole appena la pelle per portarle via tutta l’umidità.
Non ancora del tutto asciutta, la prese in braccio
“No…”
riuscì a pronunciare nonostante le labbra non smettessero di tremare
“… La sto bagnando tutta…”
Le sorrise? Era un sorriso quello che gli aveva visto sulle labbra?
“Non importa.”
Con cura la poggiò sul letto.
“Scusi…”
“Non è con me che ti devi scusare, ma con chi è costretto a lavorare di più per colpa tua.”
Mugolò annuendo. Era vero, si era comportata davvero male.
Si sentiva stanca e spossata, infreddolita fin dentro le ossa e pronta ad addormentarsi, ma quando Padrone le slacciò il collare, zuppo anche lui, cercò di richiamare tutte le sue forze ...
... per afferrarlo dai polsi. Lui la guardò incuriosito, gli sarebbe bastato così poco per liberarsi da quelle mani tremanti.
“Voglio essere utile… Posso fare quel lavoro…”
Non riuscì a dire altro. La guardava attentamente, aveva capito di cosa stesse parlando anche se non era stata esplicita. Serio come al solito le disse
“Ne sei sicura? Lo sai che se mi deludessi in quello perderesti tutto, anche quello che hai adesso.”
Annuì. Stare vicino a Padrone era tutto ciò che desiderava, aveva finalmente trovato un posto dove sentirsi sicura e protetta, ma sentiva di non dare abbastanza in cambio, di non dimostrare quanto fosse riconoscente di tutto quello. Non avrebbe fallito, sapeva che impegnandosi avrebbe potuto fare qualunque cosa ed in più avrebbe passato altro tempo con Lui.
La osservava per capire quanto fosse seria e determinata, ma alla fine cedette.
“Quando si lavora si pensa solo a quello. Niente coda o altro ed il collare solo se gli altri non lo possono vedere. Vestita per bene, con intimo e tutto come si deve.”
Annuì felice.
“Dovrai essere aggiornata entro lunedì. Ora riposati.”
Non riuscendo più a resistere abbandonò le braccia lungo i fianchi e lasciò che Padrone finalmente le togliesse il collare bagnato e le rimboccasse le coperte.
Ore dopo, quando stava studiando tutta la documentazione più recente per la prima volta scoprì quale fosse il Suo nome, ma lo tenne dentro di sé, non lo bisbigliò neanche. Per lei sarebbe sempre stato Padrone.