1. Il vecchio teatro.


    Data: 17/07/2024, Categorie: Tradimenti Autore: ninfea01, Fonte: Annunci69

    ... cui decisi di andarmene, una lampada si accese all’ improvviso in fondo alla sala, dalla parte opposta a quella in cui mi trovavo. La luce illuminava una sedia posta sul palco del teatro, come quando qualche attore deve fare un monologo e l’attenzione viene posta su di lui. La sedia però era vuota ed intorno c’era il buio più assoluto. “Vieni qui! Avvicinati al palco!”. Una voce echeggiò profonda e potente all’ interno della sala. Una voce calda e persuasiva. “Vieni qui vicino alla sedia!”.
    
    Cercavo di sforzarmi, ma non vedevo nessuno. Non riuscivo a comprendere da dove partiva quella voce. Quasi sicuramente dal palco, ma al di fuori della sedia non si vedeva nulla. Cominciai a scendere lungo il corridoio di destra della sala fino ad arrivare alla base del palco. Facevo veramente fatica, perché avevo paura di andare a sbattere contro qualcosa. Ora il problema era capire come salire sul palco visto che il cono di luce illuminava solo ed esclusivamente la sedia. Percorrendo in lungo il corridoio davanti alla prima fila di sedie, incespicai in quelle che potevano essere delle scalette per salire. Sì era proprio così, c’erano quattro gradini un po’ alti e potevi salire.
    
    Uno ad uno con le gambe che tremavano salii i gradini e mi trovai vicino alla sedia quasi accecata dalla forte luce che la illuminava. Intorno a me il buio totale. “Siediti!” ordinò la voce fuori campo. Mi sembrava di essere la protagonista di un’opera teatrale con il pubblico davanti, anche se nella sala ...
    ... non c’era proprio nessuno. Mi sedetti sula sedia appoggiando le mani sulle ginocchia. Le gambe saltavano dal nervosismo.
    
    “Ciao puttanella, sapevo che saresti venuta…!”. La voce mi fece saltare per un attimo sulla sedia, ma due mani si appoggiarono sulle mie spalle quasi a tranquillizzarmi. Era dietro di me, sentivo la sua presenza ma non lo potevo ancora vedere e sentivo le sue mani che mi accarezzavano le spalle ed il collo. Non parlava, sentivo solo il suo respiro dietro di me. Cazzo stavo sbrodolando! le mie mutandine si stavano inzuppando ed io in preda ai rimorsi cominciavo a darmi della stupida. “Alzati e vattene” continuavo a ripetermi, ma le mie chiappe rimanevano incollate alla sedia.
    
    Le sue mani cominciarono ad insinuarsi nella scollatura del vestito ed io non opposi resistenza. Raggiunsero in breve il reggiseno e si infilarono sotto per stringere decisamente le mie tette. Si accorse immediatamente dei miei capezzoli turgidi ed eccitati e li strinse entrambi con le dita fino a farmi leggermente male. Come se il tutto fosse collegato una scossa partì lungo il mio corpo per raggiungere immediatamente la mia fica bagnata e farmi ansimare di piacere. Mi baciò sul collo e con la sua voce suadente mi sussurrò nell’ orecchio:” Alzati troietta!”
    
    Scattai sull’ attenti come un soldatino e lui rimase dietro di me a baciarmi ed accarezzarmi. Una sua mano si appoggiò con decisione sul mio culo e lo strinse, mentre l’altra si occupava ancora dei miei capezzoli. Stavo ...
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