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Il vecchio teatro.
Data: 17/07/2024, Categorie: Tradimenti Autore: ninfea01, Fonte: Annunci69
... portassero da sole. “Andrò, ma non succederà nulla!”, “Gli concederò al massimo dieci minuti per dirmi quello che deve e poi me ne vado!” continuavo con il mio dialogo interno. “Avviso mio marito e gli chiedo un parere” … “No, poi magari si agita per una cazzata! Dieci minuti e me ne vado!”. Mentre procedevo lungo la strada sentivo un forte calore diffondersi tra le mie gambe, ma ero decisa a controllarmi. Alla fine, senza grandi difficoltà trovai la via ed iniziai a percorrerla cercando di individuare il teatro. Sentivo le gambe che iniziavano a tremare per il nervoso o forse per l’eccitazione. Più o meno a metà di questa strada, poco frequentata, individuai una struttura fatiscente e dall’ aspetto abbandonato. Sulla facciata facevano ancora mostra delle locandine di film sbiadite ed ormai quasi illeggibili. Era un cinema/teatro ormai in disuso da molti anni di cui sinceramente non conoscevo nemmeno l’esistenza. Mi fermai davanti ancora in preda a molti dubbi. Presi il telefono per avvisare mio marito, ma poi ci ripensai nuovamente. La mente razionale pensava “vattene”, quella irrazionale “entra”! Guardai la facciata del teatro. Come detto c’erano delle grandi vetrine con i vecchi manifesti e di fianco una piccola porticina di ferro. Non poteva che essere l’ingresso anche se apparentemente non sembrava. Mi avvicinai e provai a spingere la porta, ma era chiusa. Nervosamente comincia a guardarmi intorno. Mi sentivo osservata e comunque con quella sensazione di fare ...
... qualcosa di proibito e di sbagliato. Non c’era anima viva sulla strada; nemmeno un passante! Stavo quasi per andarmene quando notai a fianco della porta un campanello con la scritta “teatro”. “Figuriamoci se funziona!” pensai tra me, ma provai ugualmente a suonare. In effetti mi sembrò di sentire in lontananza lo squillare del campanello e dopo pochi secondi con mi grande sorpresa sentii l’inconfondibile rumore dell’apertura automatica. Spinsi con un po’ di forza e la porta si aprì. Un po’ impaurita, ma anche sempre più eccitata entrai nel teatro. La luce era molto fioca perché le lampade erano spente e solo un po’ di luce naturale filtrava dalle vetrine impolverite. Vidi alla mia destra la vecchia biglietteria e poco più avanti il bar ormai mezzo distrutto dal tempo. In fondo al corridoio scorsi due grandi porte di legno scuro con delle pesanti tende in velluto verde. Si trattava chiaramente dell’ingresso alla sala. Tutto intorno a me c’era un irreale silenzio e non vedevo anima viva, ma non so per quale motivo continuai a dirigermi verso quelle porte. Scostai le tende ed entrai in una grande sala completamente buia. Non si vedeva nulla se non alcune delle file dei vecchi sedili in legno del teatro. Mi fermai e realizzai di trovarmi in fondo alla sala in corrispondenza delle ultime file. Notai in alto il foro, da dove proiettavano i film su uno schermo che però al momento non riuscivo a vedere. Rimasi immobile per qualche interminabile secondo e proprio nel momento in ...