Sostanziale soddisfazione
Data: 08/09/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
Volevo dapprincipio raccontare quello che mi è accaduto per tantissimi anni, perché essendo per mia indole una ragazza morigerata e irreprensibile,sosterrei pudica e sobria,per nulla invereconda né spudorata, ho trovato solamente adesso, tramite il supporto e le esortazioni della mia fedele amica sia la decisione che la prodezza d’esporlo, riportando seraficamenteein maniera piuttostoimperturbabilel’avvenimento di seguito descritto che mi è capitato di recente.Nel corso del tempo si cambia, a me è successo.
Per svariati periodi di tempo, nel borgo dove risiedo, ho adocchiato sorvegliando un uomo da lontano e in quel periodo glihoingenuamente e innocentementesorriso. Lui invece no, pur non essendo gelido né minaccioso né ostile, m’ha sovente ignoratofingendo di non vedermi. Per molto tempo ho provato affetto,una grande inclinazione sentimentale, squadrando un maschio da lontano, ho desiderato tutto di lui, la sua corporatura smilza e nevrastenica, le sue mani affusolate e nodose, i suoi occhi accorti, irritabili e perfino tormentati, fino a quando parlandomi, lui non m’ha riservato un’occasione fissandomi un appuntamento in una stanza d’una locanda in un paese limitrofo, una camera effettivamente come tante, in verità attuale, impersonale ma scarna, così come una camera d’un policlinico.
Lui al presente m’ammira, m’adocchia per bene, mi scrutaa fondoeppure non conversa, non dialoga, perché rimane in piedi quasi pensieroso etimorosamenteraccolto. Io non riesco a ...
... guardarlo negli occhi, sono interamente appassionata, radicalmente a disagio, casta, composta,alquanto indecisa eriservata. Penso che mi trovo qua per fare l’amore pondero dentro me stessa, malgrado ciò tutto m’appare insolito, strambo ed eccentrico, a tratti chimerico e irreale, giacché fino a ieri sarebbe stato impraticabile. Con un sospiro lui si siede sulla sponda del letto sempre senza parlare, io rimango in piedi al centro della stanza come frastornata e rincretinita dagli eventi, finalmente si gira verso di me e in modo perentorio m’annuncia di svestirmi in modo risoluto. Io eseguo espletando quell’intimazione con un grosso intoppo, sennonché mi sfilo il chiaro indumento che ho indossato per l’occasione. Rimango con il reggipetto e le mutande, le gambe s’innalzano di fronte a lui come due pilastri, simili a quelli d’una scultura di roccia calcarea mentre attendo frattanto il suo segnale:
“Svestiti completamente, desidero esaminartiper bene,mi piace vedertidisadorna ed essenziale” –mi enuncia lui in maniera decisa.
Io mi slaccio lentamente il reggipettoemi sfilo le mutande, non sono depilata, perché mi piace avere la fica villosissimae l’adorocosì. Ho infatti, una larga striscia di morbido pelo che sovrasta quel monte, lui mi squadraesaminandoil foltissimo pube, complimentandosiin conclusioneperquellalasciva e intemperanteveduta per il fatto chelo intuisco appieno dalla sua rallegratae gaudiosaespressione. Mi fissa la fica, avverto cheme l’ispezionacon cupidigia e ...