1. Giornalista di guerra


    Data: 15/07/2024, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Autore: darksideof84, Fonte: RaccontiMilu

    ... perversioni.
    
    Aveva poco meno di due ore di tempo e si tuff’ di peso sulle lenzuola bianche. Aveva paura di appisolarsi per il rischio di non svegliarsi in tempo cos’ socchiuse solo gli occhi per riposarsi. Non bad’ alla posizione….giaceva con le ginocchia alzate e le gambe spalancate, tenendo il sedere un pochino alzato e leggermente piegato a destra. Era la posizione pi’ comoda in quel momento per dare aria ai suoi orefizi. Pass’ le mani sui seni e poi sulla pancia. Si sentiva dimagrita, pi’ asciutta. In altri momenti sarebbe stata contentissima, ora la cosa le interessava poco o nulla. Non aveva fame; chiss’ forse quei fiumi di sborra l’avevano saziata o cos’ schifata di ingerire qualcosa.
    
    Le faceva male un po’ la schiena, cos’ prov’ a girarsi pancia in gi’, lasciando il suo bel sedere tondo completamente esposto ad un eventuale intruso. Ma non le interessava pi’ nulla. Ormai l’avevano cos’ vista in tanti modi ed usata a piacimento che la dignit’ ed il senso del pudore erano andati a farsi benedire. Sembrava passato un secolo da quando affermava che avrebbe dovuto resistere e mantenere un contegno, una dignit’. Ormai era l’ a soddisfare cazzi ingordi; anche con tutte le resistenze del mondo sarebbe stata usata, anzi avrebbe solo sofferto di pi’.
    
    Quella posizione pancia in gi’ si rivel’ particolarmente comoda e conciliante per un pisolino. Sebbene provasse a tenere gli occhi aperti, spesso e volentieri li teneva chiusi per diversi minuti. Continu’ con questa ...
    ... dormiveglia per diverso tempo con i riposini che aumentano da cinque, a dieci, a venticinque minuti.
    
    Sobbalz’ ridestandosi dall’ultimo sonnellino, cercando l’orologio. Ebbe paura. Riusc’ a fissare meglio il quadrante dell’orologio e la paura si trasform’ in terrore…
    
    Mancavano meno di due minuti all’ora concordata da Samantha e lei era ancora nel letto. Di scatto si alz’ e corse fino alla porta principale della stanza. Un minuto le era pi’ che sufficiente per arrivare al portone indicato, ma per niente al mondo avrebbe fatto tardi. Gli ultimi metri li fece mettendosi a quattro zampe per adeguarsi nuovamente al suo status. Sembrava fosse molto pi’ a suo agio e veloce ora.
    
    Era pronta per bussare quando nuovamente il terrore si impossess’ di lei. Aveva lasciato il plug nel bagno, non l’aveva pi’ rimesso. Il tempo era scaduto, non poteva tornare indietro ed inizi’ a tremare.
    
    Buss’ e si gir’ di culo verso la porta come le era stato ordinato. Spinse fuori il sedere, cercando di mostrare il suo sfintere in segno di scusa.
    
    L’aveva fatta grossa. Preg’ che tutto sarebbe andato bene e che non avrebbe rimpianto quel plug per il resto dei suo giorni.
    
    Continua….
    
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    Sara bussò forte una prima volta sul portone, dando spalle e sedere come le era stato intimato. La tensione non le permetteva di stare a quattro zampe perfettamente ferma; la paura di aver dimenticato il plug nell’altra stanza la faceva tremare senza sosta. Passarono ...
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