1. La monta sull’autobus (racconto)


    Data: 12/07/2024, Categorie: Tradimenti Autore: ToroRm2020, Fonte: Annunci69

    Quella mattina io e Claudia avevano litigato per via della macchina, che lei avrebbe voluto cambiare e che io invece mi ostinavo a tenere. Nonostante lei sapesse che non era il momento di spendere soldi, non perdeva occasione per chiedermi di prendere la Captur che voleva da tempo, con il tettino trasparente per mostrare le cosce ai camionisti, aggiungeva ogni volta, ridendo.
    
    Ma stavolta, quando il motorino di avviamento emise un rantolo di agonia per poi tacere del tutto, non rise affatto.
    
    «Porca di quella miseria» sbottò. «Uno di questi giorni ci lascerà col culo per terra.»
    
    «Oggi pomeriggio la porto da Oreste» risposi, con un sospiro rassegnato.
    
    «E adesso come ci andiamo al lavoro?»
    
    «Come gli antichi. Prendiamo i mezzi.»
    
    «Questa me la paghi, quant’è vero iddio» concluse, aprendo lo sportello con un gesto secco.
    
    Non aveva l’abbigliamento adatto per un viaggio sui mezzi pubblici. La mini inguinale che indossava le avrebbe impedito di sedersi, a meno di voler mostrare la passera a tutti. All’inizio aveva scelto una gonna a tubino aderente che mostrava parecchi centimetri di cosce ed evidenziava molto il culo, ma quando le avevo fatto notare che vestita così sembrava una zoccola ne aveva messa una cortissima, da battona, sfidandomi con lo sguardo a dire qualcosa.
    
    Arrivava a malapena a coprirle il perizoma, che era un velo di pizzo bianco trasparente, e anche la maglietta scollata che ci aveva abbinato non celava granché.
    
    Ci incamminammo verso la ...
    ... fermata a passo sostenuto, senza più scambiare una parola. Per fortuna l’autobus arrivò dopo pochi minuti, una sorta di miracolo, anche se era pieno come un uovo.
    
    Una volta saliti facendoci largo con i gomiti cercai di rimanerle accanto, ma i movimenti dei passeggeri ci separarono dopo pochi secondi. Impiegai qualche minuto per riuscire a districarmi dalla massa di corpi sudati e avvicinarmi a lei. Era appoggiata a un palo di sostegno e dietro le si era piazzato un tipo massiccio, rasato a zero, che indossava una maglietta bianca e la parte inferiore di una tuta sportiva di tela leggera.
    
    Lei aveva cominciato a mordicchiarsi le labbra, come faceva sempre quando era eccitata.
    
    Notai che i capezzoli premevano contro la stoffa della maglietta, duri come chiodi.
    
    Improvvisamente l’autista schiacciò il freno e tutti dovemmo tenerci dove capitava per non cadere in avanti. Il tipo rasato si staccò per un attimo da Claudia e fu così che vidi cosa nascondeva: il pacco era gonfio in modo impressionante, un grosso bastone di carne puntato direttamente tra le chiappe sode di mia moglie.
    
    Quando si rese conto che avevo notato cosa le premeva contro il culo mi rivolse un sorriso e sporse indietro le natiche per accoglierlo nuovamente.
    
    Sgomitando ulteriormente riuscii ad avvicinarmi ancora un po’ ai due, che avevano cominciato un leggero, reciproco, va e vieni. Immaginavo la mazza del tipo che si strofinava contro il culo di mia moglie, scivolando tra le cosce fino a sfregare ...
«123»