1. Angy e Fede - Al mare - 5: Penitenze e misurazioni


    Data: 10/07/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: Renok, Fonte: EroticiRacconti

    ... davanti a noi.”
    
    Dimitri sospirò e obbedì subito: un flusso giallo uscì dal suo pene e andò a unirsi, dopo un breve arco, all’acqua sottostante. Fu una pisciata lunga e ansiosa. Le ragazze applaudirono, mentre Sara era un po’ disgustata. Dimitri aveva chiaramente perso la sua dignità, dovendo fare i suoi bisogni davanti a tutti. Gli fu ordinato di rimettersi accanto a noi.
    
    Ora toccava a me. A parlarmi fu Mirco, che, evidentemente, si era messo d’accordo con le ragazze: “Fai un passo in avanti” obbedisco “girati” mi volto, mostrando a loro il mio culo “ora mettiti a novanta”. Inizio ad aver paura e esclamo: “Ehi, che avete in testa?!” facendo ridere tutti.
    
    “Sta zitto, mica ti inculiamo, cretino. Mettiti a novanta e non protestare!” fa Mirco. Senza troppa voglia mi piego fino a che testa e culo non solo alla stessa altezza. Mirco mi ordina anche di aprire un po’ le gambe. Dalla posizione dove mi trovo, le ragazze possono vedere bene il culo e anche il retro dei miei coglioni. È molto umiliante già così, ma ovviamente, la punizione deve ancora iniziare. Sento e scorgo le ragazze che si alzano e si avvicinano, accompagnate da Mirco, mentre gli altri ragazzi accanto a me vanno a sedersi sugli asciugamani. Le ragazze si mettono in fila dietro di me. Mirco invece mi viene davanti. Ho il suo uccello a pochissimo dalla mia bocca e posso ammirarne persino le vene. Mirco allunga la mano e mi copre gli occhi. Io protesto: “Ehi ma che diavolo avete in testa di fare?” Sento Mirco ...
    ... ridacchiare, poi spiega: “Adesso, ognuna delle ragazze ti tirerà un calcio sul culo. Se riesci a indovinare chi è stata, la ragazza esce dal gruppo. Se non indovini, la ragazza si rimette in fila in un punto casuale. Dopo ogni calcio, la ragazza successiva nella fila si fa avanti e te ne dà un altro. Tipo bacio del soldato, solo che questo si può chiamare calcio-in-culo del soldato.”
    
    “Mirco, io ti odio!” faccio io, esasperato.
    
    “Taci” replica lui secco: “Fatti umiliare un po’ e sta zitto. Ragazze, mi raccomando: non una parola, deve riconoscervi solo dal calcio e mi raccomando: fate forte, così lo aiutate!” Sento risolini confusi dietro di me.
    
    Capisco che la mia miglior prospettiva è di obbedire e partecipare al gioco. Con le mani di Mirco davanti agli occhi, e con il suo cazzo a pochi centimetri dal mio volto, sentii un fruscio alle mie spalle e poi qualcosa che toccava il mio culo con delicatezza. Altri risolini soffocati. Ma chi poteva essere stata? Mi buttai: “Sara!”
    
    “Sbagliato!” fece Mirco con vistosa allegria.
    
    Sentii dei movimenti, poi un altro calcio. Stavolta più forte, contro la mia chiappa sinistra. La ragazza si lasciò andare a un brevissimo risolino e io capii di chi si trattava: “Joele!”
    
    Mirco fu più triste: “Hai ragione. Joele, fuori dal gruppo!”
    
    Di nuovo, ricevo un calcio. Ormai la voglia di giocare ha sostituto l’umiliazione. Il gioco andò avanti un altro po’, con le ragazze che avanzavano e mi tiravano un calcio sul didietro e io dovevo ...
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