Ritorno al noccioleto - parte 6
Data: 07/07/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69
... accarezzargli i capelli ma mi trattenni “domani non finirà proprio niente, zio Gaetano non racconterà niente”.
“E come fai a dirlo?” Mi guardò interrogativo.
“So quello che devo sapere. Fidati, nessuno dirà niente” risposi con un tono che non ammetteva repliche.
“Ok ..” Sembrava rassicurato.
“Senti” proseguii “Lo so che non sono fatti miei, ma … io penso che tu non dovresti vivere così … nessuno dovrebbe vivere così in realtà…”.
Lui mi guardò fisso negli occhi, abbozzò un sorriso triste e avvicinò il suo viso al mio.
“Dai no, non possiamo …” Provai a respingerlo poco convinto.
Probabilmente avrei dovuto fermarlo.
Avrei dovuto dirgli che non dovevamo, che eravamo cugini, che questo ora cambiava tutto tra di noi, ma non ci riuscii.
Lasciai che la sua lingua seguisse il percorso delle mie labbra e scivolasse nella mia bocca, mentre una mano mi abbassava i calzoni e si insinuava tra le gambe.
Le dita umide di saliva cercarono il buco del culo e lo accarezzarono a lungo.
Riuscivo a percepire tutta la sua eccitazione mentre la lingua spingeva sempre più in fondo alla gola.
Alfonso reclinò il mio sedile e prese posto tra le mie gambe.
Il suo cazzo durissimo era umido di liquido seminale.
Spalancai le cosce per accogliere quel maschio imponente e quando lo sentii scivolare dentro le serrai nuovamente intorno al suo bacino.
Il suo corpo pesante si dimenava sopra di me e le mie dita si stringevano attorno alle sue spalle enormi e ...
... scivolavano lungo la schiena muscolosa, fino alle natiche.
Sotto le mani sentivo i suoi glutei contrarsi e diventare duri ad ogni affondo.
Il piacere stava diventando sempre più intenso. Sapevo che stavo perdendo il controllo.
“Scopami” cominciai a gemere mentre la sua lingua mi leccava il collo e l’orecchio “Scopami. Fallo forte, ti prego.”.
Lui obbedì e prese a chiavarmi selvaggiamente contro il sedile per un tempo che non riuscii a calcolare. “Così, così …” urlavo, mentre gli conficcavo le unghia nella schiena e pensavo che stavo facendo godere mio cugino.
Il suo uccello era gonfio e i coglioni pieni sbattevano violentemente sul mio culo.
Mi sentivo schiacciato sotto il peso di quel montone e allargavo le cosce più che potevo per sentire tutto il vigore dei suoi colpi.
“Dove vuoi che venga?” mi chiese.
“Aspetta. Aspetta ancora un attimo, mettiti sull’altro sedile” risposi.
Lui si spostò e io mi impalai sopra al suo cazzo duro per masturbargli tutta la lunghezza dell’asta col buco del culo.
Afferrai i suoi polsi, li strinsi con forza e glie li immobilizzai contro lo schienale.
“Che fai?” rise mentre gli mordevo le labbra.
“Mi hai chiesto dove dovevi venire. Vieni così” sussurrai e, stringendo forte il buco, gli fasciai completamente l’uccello e continuai a segarlo.
Avvertii subito la sua reazione.
Il bacino sotto di me cominciò ad agitarsi sbattendo selvaggiamente dentro al mio sedere.
Alfonso stava impazzendo di desiderio. “Cazzo Paolo. ...