1. Equilibrio e disinvoltura


    Data: 07/07/2024, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io adoro il mare e il sole, però prediligo andarci da sola, dato che cerco spiagge solitarie e sperdute difficilmente raggiungibili per starci precisamente isolata, non m’importa però più di tanto se qualcuno in seguito passa e magari si ferma. Io mi ritengo abbastanza asociale valutandomi chiusa e isolata, anche se acchiappo il sole senza vestiti, giacché mi piace e quest’aspetto mi rilassa. Resto con il sole e con la mia nudità, dal momento che &egrave come una circostanza primitiva, i miei sensi sono come ingranditi e moltiplicati, dove confronto e paragono questi momenti di delirio all’orgasmo, durante quella forma d’abbandono insieme con la luce forte che illumina come un lampeggiamento gli occhi chiusi al sole.
    
    In verità, finora, non ho mai avuto grattacapi in genere con nessuno, però non s’avvicina al tempo stesso pressoché nessuno, io presumo che questo avvenga per una forma di timidezza, anche se in realtà non mi dispiacerebbe per nulla fare conversazione. M’infiamma e mi provoca se taluno mi squadra con un’innegabile misura ed eleganza, giacché quando questo accade si crea una giusta intesa all’opportuna distanza e il fatto che qualcuno m’osservi senza farsi accorgere oltremodo, persino con gli occhiali da sole facendo la mossa di sfogliare una rivista, allora il benessere conquista e raggiunge il massimo, dato che invoco sempre che non arrivi nessun altro ad angustiare né a impensierire quel perfetto equilibrio.
    
    Ogni tanto modifico il mio atteggiamento ...
    ... oppure aggiungo il latte solare massaggiandomi il corpo dopo aver cercato irritata il flacone nello zaino pieno d’oggetti, mentre sto a quattro zampe lasciando con la massima naturalezza possibile e facendo in modo che il mio caro spettatore osservi il mio corpo senza rubare alcun centimetro ai suoi distaccati sguardi. Alcune volte se non mi sento abilmente sorvegliata cambio di posto il canovaccio, per il fatto che mi garba considerare che gli s’indurisca il cazzo nel tempo in cui m’ispeziona e volesse il cielo che tornando a casa lui debba badare a soddisfarsi adeguatamente meditando ardentemente alla vista del mio corpo.
    
    Un’appropriata posa &egrave anche sulla riva, in genere sugli scogli, isolata e sdraiata con le gambe abilmente aperte verso il mare, visto che una persona attenta agitandosi nell’acqua e nuotando verso la riva possa analizzare agevolmente in primo piano le mie cosce volontariamente spalancate, intanto che io sbadatamente sfoglio una rivista, dal momento che in differenti condizioni avrei assimilato con molta più applicazione. Nel momento che poi giudico e stabilisco che sono sazia di stare in spiaggia, in quel preciso momento m’infilo un indumento senza nient’altro sotto e me ne ritorno a casa, a volte con una certa eccitazione e un’inquietudine irrefrenabile e bruciante fra le cosce. Non mi garba essere fuori tempo massimo, in tal modo posso utilizzare la corriera con pochi viaggiatori, tenuto conto che mi vengono sempre delle idee quando sono in quello ...
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