Diario di un usuraio 6
Data: 28/06/2024,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: padrone29, Fonte: Annunci69
... industriali e soci del rotary. Persone con un alterigia incredibile, cosa avranno mai voluto da me, qualsiasi cosa fosse fare affari con loro era un occasione da non lasciarsi sfuggire.
Finita la colazione le dissi di seguirmi in ufficio.
“Tempo fa ho conosciuto un ragazzo, strafigo che mi ha fatto perdere la testa al punto che mi ha fatto fare di tutto. Poi un giorno mi ha detto che doveva incassare un assegno, con tutta una storia complicata e lo doveva incassare, ma non aveva un conto corrente, perché era stato protestato per un'altra storia complicata. Mi sembrava non ci fosse nulla di male e gli ho detto di sì. Non era però intestato a lui, ma a un'altra persona disse di essersi dimenticato a farselo girare. L’ho versato sul mio conto, ho dato i soldi al mio ragazzo che poi è sparito.”
“Quanti soldi?”
“centomila euro.”
“E sono venuti a cercarti i caramba…”
“Ancora no, ma è venuto il titolare dell’assegno dicendomi che o pago o mi denuncia.”
“Chi è?”
“Quello della catena di supermercati.”
“Capirai quello è proprio uno stronzo sei fottuta.” In realtà era un bonaccione con una fica del genere davanti si accontentava solo di riprendersi i soldi.
“Scoppiò a piangere, dove li trovo centomila euro se lo sanno i miei mi ammazzano. La prego me li presti lei, sono disposta a tutto.”
“Senti bella, qui non si gioca alle bambole, se dici che sei disposta a tutto, significa tutto, significa che ti metto a battere lo capisci?”
“A me sta ...
... bene.”
“Vieni qui, la presi per mano e la trascinai davanti alla camera da letto. Vedi questo letto da oggi diventa il tuo luogo di lavoro.”
“Ok, ma lei ritira l’assegno?”
“So io quello che devo fare. Tu vai dalla mia segretaria e portarmi un cognac, io ti aspetto in camera da letto e di anche a lei di venire che le devo parlare”
Mi spogliai e attesi quella favolosa fichetta che arrivò poco dopo con i guanti bianchi. Mi ero steso al centro del letto con il cazzo dritto in bella vista.
Francesca arrivò sapendo bene cosa le volevo dire, perché i guanti bianchi erano il codice che etichettava le ragazze che passavano il confine ed entravano nella mia mandria di puttane.
“Lei è Irene la conosci?”
“Certo” disse lei
“Anche lei prima ha fatto la stronza e adesso viene a chiedere soldi. Ho deciso di darglieli, ma subito per ripagarli comincerà a fare la puttana per me. Chiama i nostri clienti e specifica bene chi è, con nome e cognome e vedrai che se la vorranno scopare tutti. Chiamali perché i soldi che mi deve ridare sono tanti.”
Rivolgendomi a Irene con il chiaro intento di umiliarla dissi:” Non ti preoccupare, è tutta gente che conosci, tutti amici di famiglia che chissà quante volte ti sei divertita ad eccitare con stampato in faccia che non erano alla tua altezza! Mi raccomando devi vestirti come una puttana tacchi alti, minigonna, autoreggenti, camicetta sbottonata e niente reggiseno e mutandine, non vai a lezione il pianoforte, vai a battere! Ti presenti ...