1. Io e Andrea. Capitolo tre


    Data: 26/06/2024, Categorie: Trans Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti

    ... mercé del mio uccello che aspettava impaziente di essere invitato ad entrare.
    
    Come appoggiai la cappella sull’invaso, sentii lo stimolo a spingermi tutto dentro alternando piccole retromarce fino a sentirlo completamente ingoiato. Andrea adesso mi guardava e la bellezza nell’unione dei nostri corpi sembrava trasfigurarla, quasi rendendola trascendente. La penetravo rallentando il ritmo per raccogliere ogni respiro di quei momenti. Si lasciava dominare con totale sottomissione. Quando spingevo fino in fondo per sentirmi tutto suo o per farla tutta mia (non capivo la differenza), la vedevo trattenere il fiato ed a tratti arrossire fino ad infiammarsi o impallidire sospendendo il respiro.
    
    Talvolta subito dopo l’affondo con un filo di voce ripeteva: sei tanto amore mio, sei tanto. Senza però accennare a sottrarsi alla schermaglia amorosa. Ero rapito e confuso tra le sensazioni fisiche che dall’uccello rimbalzavano al cervello ampliandosi a dismisura e quelle emozionali che si sviluppavano guardando quel volto che sembrava trasmettere tutto il piacere di ciò che i nostri corpi si procuravano, ma al di là del possesso, oltre la fisicità. L’autentica unione di eros e thanatos. L’amore fisico che arrivato alla perfezione assoluta nell’unione di due corpi e due anime, ha tuttavia vita breve e la sua conclusione porterà, alla fine di tanta gioia. Un po’ come morire.
    
    Ci guardavamo e le nostre bocche si univano in quel bacio per me nuovo che Andrea mi aveva insegnato. Era come ...
    ... se volessimo mangiarci con tutto quel succhiarci e leccarci la lingua e le labbra. Un modo di fare l’amore appassionato che mi inebriava e avrei voluto continuare ancora e ancora, ma mi resi conto che lei stava sudando e sbiancava. Con un filo di voce mi stava chiedendo di smettere. Non ce la faceva più. Vieni amore, ti prego, riempimi con il piacere che goda del calore nelle mie viscere. Mi sento venir meno, ti prego. Nessuna mai si era espressa così nell’amore. Non faticai molto a soddisfare la sua richiesta. In pochi minuti le donai tutto il mio sperma.
    
    Andrea mi artigliò con le gambe ai fianchi, lasciandomi solo dopo essersi versata, con un paio di colpi di sega, un’abbondante spruzzata di sperma sull’addome piatto. Ero al limite mi confessò, mi sento aperta come non mai e mi pregò di osservare lo sfintere. In effetti era ancora beante e ciononostante non usciva una goccia della sborra che le avevo versato. Le diedi qualche puffetto a piene mani per stimolarlo a reagire e lei scherzando lo fece pulsare, ma rimaneva beante. Andrea lo accarezzò e chiuse le gambe, ma era veramente aperto quell’anello del piacere. Domani mattina vedrò di recuperare promise! Ci prenderemo tutto il tempo che ci serve le dissi abbracciandola. Ora che ti ho trovata, non ti lascerò scappare e la baciai a modo mio.
    
    Si lasciò limonare con lascivia ed un minuto dopo dormiva come una bambina. Il cazzone barzotto appoggiato al pancino piatto, oscenamente presente su quel corpicino da adolescente. ...
«1...3456»