1. Ancora altre...? epilogo: via uno e avanti un altro.


    Data: 26/06/2024, Categorie: Tradimenti Autore: cuckold211, Fonte: Annunci69

    ... le ginocchia a terra e, dopo avergli sfilato completamente pantaloni e mutande, prende a leccargli il cazzo.
    
    Leccava cominciando dai coglioni fino ad arrivare alla cappella, imboccava il cazzo per succhiarlo, ma, oltre la cappella ed un paio di centimetri, non riusciva a prenderne altro in bocca.
    
    Egli le teneva la mano sulla testa, imprimendo il ritmo da tenere; lei era come in trance e se lo strofinava ovunque sul viso, se lo sbatteva sulle guance, chiaramente presa dalla frenesia del momento.
    
    Era ancora vestita, per cui lui glielo sottrae dalle mani e la fa alzare.
    
    Quel giorno aveva indossato una gonna in pelle che la fasciava come una guaina, un golfino con collo largo, autoreggenti e scarpe con tacco alto.
    
    Egli resta seduto, lei in piedi davanti a lui; lui le abbassa la lampo della gonna, mentre lei si sfila il maglione, rimanendo in intimo, calze e scarpe.
    
    Quando la sera, lei mi racconta tutto, io me ne gustavo la scena, quasi fossi stato presente.
    
    Lui si alza, l'abbraccia e bacia, nel mentre le infila il cazzo fra le cosce, che, data l'altezza dovuta ai tacchi, gli arriva in corrispondenza della fica.
    
    Lei si abbassa un po' e, con ancora il perizoma addosso, vive il momento come se si fosse trovata a cavallo di una trave; il cazzo, durante lo strofinio, passava oltre la fica; infatti se lo sentiva fra figa e culo e lì non resistette più: scoppiò il suo primo orgasmo.
    
    Lui si accorge che lei è venuta, la fa girare e mettere in ginocchio sul ...
    ... divano; le sposta il perizoma e appoggia la cappella fra le labbra della figa.
    
    Sapeva bene che con quell'attrezzo non poteva entrare di colpo, ma doveva usarlo con cautela, perché non tutte le donne sono predisposte a reggere una sberla di quelle dimensioni e, dopo aver infilato un paio di centimetri, oltre la cappella, si ferma e le chiede se è tutto OK.
    
    Lei si volta e, con il suo solito sorriso malizioso, gli dice:
    
    "Fratello mio, ne ho visto di minchie, ma una come la tua, mai".
    
    Lui replica immediatamente, dicendo:
    
    "Già, però vedo che tu non ti scoraggi e sei determinata a prenderla tutta". "Devo esser grata alla natura per avermi dotato di una vagina molto capiente, che mi consente di non lasciar mai gli ospiti fuori. Entra, ma fa piano, perché, con quell'arnese, rischi di aprirmi in due".
    
    Egli la regge per i fianchi, ma il perizoma creava intralcio, così lei si stacca e si libera delle mutande. Si rimette in posa, questa volta con le gambe più larghe. Lui riprende ad infilarla e la cappella le penetra un po' più di prima.
    
    Poi dà un'altra spinta, cui corrisponde un suo sobbalzo: aveva già più di metà cazzo in figa, ma la difficoltà alla penetrazione era data dal diametro; man mano che lei si sentiva allargare al massimo la figa, lui le chiedeva insistentemente se poteva proseguire ancora e lei gli faceva cenno di sì; lui la afferra con più energia, forse sa che, appena fosse andato oltre, lei avrebbe avuto l'impulso di sottrarglisi.
    
    E così e stato: ...
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