La consulente
Data: 22/06/2024,
Categorie:
Etero
Autore: rasss, Fonte: Annunci69
... realtà.
Quando riuscì a liberare l’orgasmo che aveva in corpo, si rese conto che le mutandine erano completamente inzuppate e sudice e che anche la parte posteriore del vestitino che indossava si era impregnata del suo liquido, così come il sedile dell’auto.
Mentre ansimava, accaldata e matida del sudore che le imperlava il décolleté e la testa che le girava, si leccò le dita che sapevano dei suoi umori e di piscio.
Si accese una sigaretta. Pensò che le sue mani avevano lo stesso odore di quelle di una troia di borgata: di piscio, fumo e sudore. Mancava solo un deodorante da quattro soldi per farla sembrare tale.
Poi le cadde lo sguardo sul cambio e pensò di essere stata un’idiota a non mettersi a cavallo dei due sedili e infilarselo nella figa. Aveva una forma e delle dimensioni che la attraevano, ma che non aveva mai avuto la fortuna di provare. Lo impugnò con la mano destra e si ripromise che alla prima occasione lo avrebbe utilizzato per impalarsi a dovere e darsi quel piacere misto a dolore che tante volte aveva agognato.
Richiamata alla realtà dal senso del dovere, scacciò via i pensieri lussuriosi che aveva in testa, si tolse le mutandine e le infilò tra il vetro e il montante dello sportello così che il vento potesse asciugarle un po’ durante il viaggio residuo. Le avrebbe indossate di nuovo giunta in prossimità della autofficina.
Mentre viaggiava, le mutandine volarono via. Arrestò l’auto e le raccolse dal bordo della strada. Erano però oramai ...
... sporche di terriccio e quindi inutilizzabili. Non sapeva cosa fare. Decise di effettuare comunque la consulenza prestando attenzione ai movimenti affinché il vestitino non rivelasse la sua nudità
Una volta giusta a destinazione, entrò nella serranda aperta della vecchia autofficina che, come il piazzale, e tutto quel plesso industriale era deserta.
Chiamò a voce alta il titolare che però non rispondeva. Mentre era sul punto di andare via notò una porticina laterale con un il cartello ufficio. Era socchiusa e dall’interno proveniva il vociare di una televisione. Chiamò ancora, ma non ebbe risposta.
Senza bussare aprì piano la porta.
Il vecchio meccanico se ne stava lì, nella penombra, su un divano logoro, con la sua tuta sporca e aperta, mentre con la mano ruvida si tirava una gran sega guardando un porno d’annata. L’attrice era forse una giovane e bellissima Erika Bella.
Per terrà una bottiglia di birra e un posacenere con un sigaro ancora acceso.
Avrebbe voluto gridargli che era un vecchio porco, ma le parole le morirono in gola quando pensò che anche lei, aveva fatto la stessa cosa poco prima di arrivare lì. Tutto ad un tratto, il vecchio iniziò a grugnire e lei assistette ad una copiosa sborrata che si riversò a terra.
Lui si alzò in piedi e senza neanche pulirsi infilò l’uccello nella tuta e, imboccato il sigaro, si avviò alla porta mentre si puliva le mani addosso.
Divenne pallido quando la vide inebetita davanti alla porta e le chiese scusa in ogni ...