Soul & blues
Data: 13/06/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Parcifal, Fonte: Annunci69
... incontravano e si univano.
Proseguivano nel silenzio fino alla casa dell’uomo.
Lo sapevano entrambi. Non si trattava di un anonimo pompino in un bagno qualsiasi o una scopata frettolosa in un parcheggio.
Era la comunione di due animi solitari, di cui fare tesoro e a cui aggrapparsi nel cruccio quotidiano.
L’amore di una vita in una notte.
Non c’era fretta, ogni secondo andava assaporato. Lo sbottonarsi lento del cappotto a rivelare le forme.
Una seduzione accurata, il bisogno reciproco, l’avvicinarsi dei corpi e il mescolarsi dei respiri. Le mani sulla nuca delicate, invitanti. Lo sfiorarsi delle labbra e un primo bacio dal profumo di eterno.
L’urgenza a stento contenuta ma imbrigliata, perché il piacere deve essere centellinato.
L’uomo con garbo guida il compagno di un momento fino alla camera, il silenzio li accompagna.
Nessuna parola, nessuno scambio di nomi. Nessun romanticismo, niente anime gemelle o promesse d’infinito. E’ l’alleviare reciproco di un dolore, stringere forte a se un corpo caldo e non sentirsi abbandonati. Per un breve istante.
Non c’è nessuna battaglia per la supremazia, si baciano ancora, con graffiante tenerezza.
Le mani partono alla scoperta, i vestiti cedono il passo alla nudità. L’imperfezione dei corpi altro non è che lo specchio delle loro solitudini.
Si abbandonano dolcemente, il letto li accoglie. Sfiorare la pelle, veder sbocciare brividi e increspature, inseguirle con la lingua. Delicati ricami umidi, ...
... lungo la schiena, nella carne tenera delle cosce. Piccoli morsi, lampi di squisito dolore, ricordo indelebile di un amore transitorio.
Non sono mai sazi di tocchi, carezze. Sono concentrati nel momento presente, nell’infinito battito del cuore, tempo dilatato, con cui fare conoscenza pelle a pelle.
Ogni nervo sollecitato, ogni curva, collina, spigolosità conquistata da dita curiose e labbra morbide.
L’amplesso non è prioritario, lo è il viaggio, la conoscenza attraverso la carne, come se le anime si potessero fondere, il ricongiungimento platonico.
Infine inizia la danza, gemiti, sospiri, sudore. Spinte folli, audaci, violente. Penetrarne il corpo per penetrarne l’anima. Riempire, essere riempito. Non più vuoto. Completezza.
E finalmente l’intimità, quella così scontata e abusata della quotidianità. Si dormono addosso.
Abbracciati, uniti.
L’uomo preparava il caffè, come tutte le mattine, rassicurante routine, attendeva il risveglio dell’amante di una notte. Non sentiva imbarazzo, un tenero calore gli regalava la pace.
Sapeva che non sarebbe durata, l’irrequietezza avrebbe trovato modo di ghermirlo di nuovo, l’angoscia lo avrebbe carpito e la solitudine attendeva in agguato.
Era consapevole che si fosse trattato di un incontro, un secondo nell’infinito, ma non era stata una botta e via. Aveva avuto un significato.
Lo sapeva che non aveva realmente colmato nessun vuoto, si lasciava però cullare dell’effimero tepore di una notte eterna, senza illusione ...