Jotaro, il mio amore giapponese - Capitolo 3
Data: 04/09/2018,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Gay / Bisex
Autore: aramis45, Fonte: xHamster
... fece sdraiare sopra. Si mise tra le mie gambe e riprese in bocca il mio uccello ricominciando a succhiare. La sua testa si muoveva su e giù sul mio pene. Lo sentivo muoversi nella sua bocca calda e bagnata. Erano le sensazioni più incredibili che avessi mai provato. Mi piaceva veramente. Mi lamentai piano sentendo aumentare le intense sensazioni. Jotaro si fermò e si spogliò rapidamente. Le sue dita solleticarono la mia cappella mantenendo il pene duro ed aumentando la sensazione. Rivestì il mio cazzo del lubrificante che avevamo sentito che si usava per scopi sessuali. Si tirò giù le mutande e poi si fermò.
“Cazzo, c’è dentro un buco! “ Dichiarò, poi un sorriso comparve sulla sua faccia.
“Trovato! Ho un’idea” Disse.
Se le tirò su e poi si mise ancora a gambe divaricate sulle mie anche. Prese il mio cazzo duro e lo diresse al buco nelle mutande, lo attraversò e lo appoggiò al suo bocciolo. Un momento più tardi il mio uccello scivolò su nel suo sedere stretto. Non ci potevo credere, stavo inculando Jotaro attraverso le sue mutande rosse. Era una cosa così selvaggia (Non era la prima volta che lo facevamo. Avevamo fatto anche altre cose perverse)! Venni come non ero mai venuto prima. Dopo che ebbi eiaculato dentro di lui, si sdraiò vicino a me e mi abbracciò.
“Ti senti bene ora? Io sì!.” Mi bisbigliò in un orecchio.
“Oh, sì, decisamente. Che grande scopata! Non avevo mai pensato di inculare qualcuno attraverso le sue mutande.”
“È stato bello anche per me.” ...
... Disse Jotaro ridendo.
Poi sospirò. “La vita adesso è così buona con noi. Spero che questa vita buona continui.”
“Ed anch’io lo spero!” Dissi mentre lo spogliavo delle mutande ormai inutili.
Sentivo il suo uccello eretto che pigiava contro la mia gamba. Lo carezzai per un momento.
Lui mi baciò il collo. Io mi girai verso di lui e ci baciammo.
“Ti amo.” Bisbigliò.
“Ti amo, Jotaro.” Bisbigliai in risposta.
Restammo sdraiati a guardare il sole tramontare e sparire dietro le montagne. Io desideravo poter passare la notte con lui. C'erano molte probabilità di farlo più tardi. Per il momento essere insieme era sufficiente per noi. Cosa potevo volere di più? La pace nella mia vita. Essere lasciato in pace così da poter festeggiare il mio amore per un ragazzo chiamato Jotaro, con Jotaro. Dare a lui tutto quello che ero, e di più. Questo era tutto. Poi non riuscivo a capire perché gli adulti pensavano che fosse sbagliato per ragazzi della nostra età fare sesso con qualcun’altro. Jotaro ed io eravamo innamorati, e felici.
Lui mi svegliò delicatamente. Mi ero addormentato tra le sue braccio, il calore del suo corpo mi aveva fatto addormentare.
“Davide, Davide svegliati amore” Bisbigliò.
“Cosa?” Bisbigliai mentre lentamente mi svegliavo.
“Devi tornare a casa prima che tua sorella ti cerchi.” Mi esortò.
Mi vestì e mi portò alla porta. “Dio, come vorrei che tu restassi con me stasera.”
“Anch’io, amore. La prossima volta lo faremo.” Dissi dandogli il bacio ...