1. Victoria


    Data: 09/06/2024, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu

    ... Vado in camera mia e chiudo la porta con la chiave. &egrave la prima volta che in casa una porta viene chiusa con la chiave. Mi stendo sul letto e i miei occhi fissano il soffitto. Li chiudo. Le parole di mio figlio mi rimbombano nel cervello. Lo chiama gioco, ma il suo vero scopo &egrave quello di giacere nel mio letto e di accoppiarsi con me, sua madre. Vuole sostituirsi a suo padre. Che casino. Come faccio ad uscirne. Parlarne con il padre, mio marito? Nemmeno a pensarlo. Sai il pandemonio che scatenerebbe se solo venisse a conoscenza che il figlio si vuole scopare la moglie. No, no. ci deve essere una soluzione. Prendo il portatile e compongo un numero. Dopo alcuni secondi una voce che conosco mi risponde. ‘Ciao Victoria. A che devo questa tua chiamata? ‘Scusami se ti importuno, ma ho bisogno urgente di parlarti. Quando possiamo vederci?’ ‘Dalla tua voce deve essere una cosa seria. Non puoi accennarmi qualcosa per telefono?’ ‘No. dobbiamo vederci. Si tratta di mio figlio.’ Un lungo silenzio e poi la sua voce. ‘Capisco. Se vuoi ci possiamo vedere al solito posto alle otto di questa sera.’ ‘Ok. Mi sta bene. A questa sera.’ Riattacco e ritorno con la mente a mio figlio. Vedo la sua immagine proiettata nella mia mente. Per la prima volta lo vedo come uomo. &egrave cresciuto. Ha un fisico eccezionale. Sembra un guerriero dell’antica Grecia, uno spartano. L’ho impastato proprio bene. Me lo vedo fra le mie braccia che &egrave appena nato che lo allatto; succhia il latte dalle ...
    ... mie tette così come fa un lupacchiotto affamato. &egrave un ingordo. I ricordi continuano e mi rendo conto che gli ho permesso di restare aggrappato con la sua bocca alle mie mammelle fino all’età di sette anni. Non avevo la forza di allontanarlo. Mi piaceva sentirlo succhiare anche quando latte non ne producevo più. Poi la scuola mi aiutò ad allontanarlo dalle mie gemelle. Non completamente. Di tanto in tanto, ovvero diverse volte nell’arco di un mese, mi chiedeva se gli concedevo di succhiarmi le zizze. Il guaio &egrave che non glielo negavo mai. Solo quando raggiunse il primo anno di pubertà decisi di porre fine a quella assurda pratica. Ricordo ancora il giorno. Eravamo soli in casa. suo padre non c’era. Mi raggiunse nel letto e si rannicchio contro il mio corpo. Lo abbracciai. Lui alzo la testa e fissando i suoi occhi nei miei mi chiese se potevo allattarlo. Gli risposi che potevo ma che non lo avrei fatto; che non doveva più chiedermelo perché non gli avrei più concesso di succhiarmi le mammelle. Il suo viso si rabbuiò, distolse i suoi occhi dai miei ed abbassò la testa. Era dispiaciuto ma, nonostante mi piacesse sentirmi le sue labbra avvolte sui miei capezzoli, dovevo farlo. Lo tenni stretto a me. Per un periodo di tempo continuò a farmi la stessa richiesta e puntualmente la mia risposta era un no secco e deciso. Gradualmente smise di chiedermelo. Non mi preoccupai. Fino ad oggi. Victoria ; (100 ‘ 60 ‘ 90) – il gioco si sta diffondendo
    
    Arrivo all’appuntamento con ...
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