1. Implorante di voglia


    Data: 08/06/2024, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... quasi i sensi. La sua lingua indugiava sul mio collo mentre io urlavo tutto il mio piacere, il mio seno era incollato contro il suo petto e ancora la sua lingua sulla vena blu bagnata dal sudore, dato che urlando lui non mi fece mai tacere. Alla fine io mi lasciai andare alla sua forza e alla sua vitalità, alle sue braccia che continuavano a reggere tutto il peso del mio piacere e sentii il suo cazzo ancora possente dentro di me che mi voleva, mi cercava approfonditamente. Io iniziai a muovermi piano piano con la sensualità di un ventre in calore e guardare i suoi occhi per assimilare e per capire per bene. Io leccai la sua pelle uniti in un’impareggiabile e in uno straordinario fuoco di sensi, a quel punto iniziò ad aumentare il ritmo della danza e infine socchiuse gli occhi implorando addirittura il Padreterno.
    
    Fu precisamente in quel momento che gli dissi di prendermi, d’usarmi come più gli sarebbe aggradato. Lui con delicatezza, con fermezza e con forza si fermò, uscì dal mio corpo ancora caldo, mi posò e allargò le mie gambe, poi piegò le sue fino ad arrivare con la bocca a sfiorare il mio ventre umido. Con le dita aprì le mie labbra e la lingua iniziò il suo cammino. In quel momento le mie spalle iniziarono a premere contro il muro sempre più forte, mentre il mio ventre s’esponeva offrendosi apertamente a lui in maniera imperiosa, ...
    ... io quasi svenni quando il piacere invase il mio corpo e pure l’anima sconquassandomela.
    
    Lui si rialzò di scatto e con il cazzo sempre più compatto mi penetrò sollevandomi ancora da terra per l’ultima volta finché non lo sentii strepitare, compiendo lo stesso gesto insieme a lui con le lacrime agli occhi. In seguito ci trattenemmo così addosso a quel muro, l’uno nell’altra, aspettando che il tempo si fermasse, mentre stava riprendendo a scorrere lentamente bagnato dall’esplosione e dallo sfogo totale dei nostri accalorati, esaltati e frenetici sensi. Solamente in quell’occasione mi resi realmente conto che la porta e le finestre erano rimaste incautamente e sconsideratamente aperte. Attualmente ne ho compreso correttamente il perché, per il fatto che il padrone di casa quel pomeriggio mentre commentava illustrando civilmente il progetto per il giardino, contraccambiò intenzionalmente in modo fulgido il mio sorriso. Lui non si mosse quando la mia mano cominciò a scendermi lungo i fianchi, così iniziò a entrare nei jeans aderenti fino a sentirmi supplicante di desiderio, escludendo il contatto degli occhi verso i suoi, peraltro accigliati, impensieriti e persino a tratti minacciosi.
    
    Lei a quel punto rimase a guardare, nel momento in cui aprivo la cerniera e allargavo le gambe, visto che successivamente venne da me.
    
    {Idraulico anno 1999} 
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