1. Implorante di voglia


    Data: 08/06/2024, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Lui m’aspettava lì silenzioso e tranquillo, appoggiato in modo fiducioso e pieno di belle aspettative, con le sue spalle nude appiccicato al muro bianco della mia stanza da letto, contemplando e riflettendo su quella piccola colomba e il blu delle lenzuola ancora attorcigliate dal sonno. Non so perché, eppure non volle accompagnarmi all’incontro con il padrone di casa, un bell’uomo sui quarantacinque anni d’età per decidere e per stabilire infine con esattezza come poter sistemare nel modo migliore il giardino.
    
    Lui in quella circostanza rimase a osservare i miei oggetti personali sparsi sulla sedia, accanto a qualche foto dimenticata sul comodino, il cappello che profumava ancora di mio nonno, con tutta quella roba da stirare, però io non ne avevo voglia per nulla al mondo. Era però davvero attraente il colore scuro della sua pelle, visto che faceva contrasto con il mio accappatoio dal color bianco latte, seppur troppo corto per lui spalmato in quel metro e ottanta d’altezza di gloria e di vanto. Al momento non fumava più e m’aspettava da solo con i suoi pensieri, le sue preoccupazioni e gli sguardi sul disordine e sullo scompiglio che conosceva assai bene, perché nel momento in cui parlavo con il padrone di casa io avevo davanti agli occhi la sua immagine amabile, cordiale e orgogliosa, in quanto il suono della sua voce intensa e profonda mi ripeteva ansimando un sottinteso ti voglio, perché probabilmente il padrone di casa non aveva capito il mio sorridere imbarazzato e ...
    ... turbato, intanto che mi spiegava il progetto del futuro giardino.
    
    Io rivedevo lui in piedi davanti all’aiuola, un tempo ricco di girasoli, con i suoi boxer che lasciavano intravedere qualcosa, mentre io dietro di lui nascosta dalla sua ombra allungavo le mani abbracciandolo con tutta me stessa e raggiungendo in tal modo quella meta. A ripensarci bene, io avverto e colgo molto bene ancora oggi il suo sesso tra le mie dita mutare e il boxer diventare stretto, aderente fuori misura, disagevole e imbarazzante per lui così impacciato e perfino timoroso. Lui per l’occasione si girò di scatto tenendomi stretta a sé per nascondere quell’evidente erezione, mi sollevò con estrema facilità ed entrò in casa appoggiandomi su quello stesso muro bianco, dove adesso aspettava il mio ritorno. La sua forza mi permise di restare con le spalle al muro e cercare di riprendermi ciò che era mio, mentre il mio ventre cominciava ad ansimare e a fremere, perché all’improvviso l’ho sentito dentro e pieno di sé. In quel preciso istante mi sembrava d’esplodere, d’impazzire, per il fatto che la mia pelle iniziava a bruciare contro la parete, però io non volevo interrompere né volevo smettere in alcun modo.
    
    Con le mie piccole mani, io lo tirai ancora di più verso di me posandole sul suo sedere sodo e nero, mentre lui continuava a sussurrare frasi astruse, incomprensibili e sibilline, sollecitandomi oltremisura fino a farmi venire anche diverse volte, fino a perdere il controllo, fino a farmi perdere ...
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