1. Gioco doppio (parte 7)


    Data: 04/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Kugher, Fonte: EroticiRacconti

    Luisa viaggiava spesso da sola, arrivando a litigare con i genitori che erano timorosi, sapendola in giro con pochi soldi ed in nazioni sconosciute.
    
    Aveva iniziato a viaggiare così già dal primo anno di università, con il suo immancabile zainetto rosso.
    
    Per lei era normale cercare passaggi da sconosciuti che le trasmettevano simpatia e tranquillità. Non era la prima volta, solo che, per la prima volta, aveva sbagliato la sua valutazione, anche di molto.
    
    La ragazza pensava a genitori, ai quali aveva solamente detto che sarebbe andata a fare un giro in barca con amici senza approfondire troppo, per non lasciarli preoccupati.
    
    Ormai erano tre giorni che loro non avevano più sue notizie e sarebbero stati angosciati. Al massimo restava due giorni senza dare notizie e questo tempo già li angosciava. Mai era stata tre giorni, che per i genitori equivalevano ad una eternità.
    
    Era rinchiusa in una cabina, al buio, con una lunga catena al collo che le consentiva solo di raggiungere la tazza del water.
    
    Le lasciarono precluso il letto, costringendola così a dormire a terra, su un tappeto, nuda.
    
    Fortunatamente faceva molto caldo.
    
    Per tre giorni non le diedero da mangiare, solo acqua, anche se poca.
    
    Entravano due volte al giorno per portarle la razione di acqua che si faceva bastare sino alla prossima.
    
    Chi entrava la frustava. Pochi colpi e senza eccedere col dolore.
    
    Dovevano fiaccarla, non distruggerla.
    
    Al terzo giorno entrarono con qualcosa da ...
    ... mangiare e, debole e sfinita, Franco non ci mise molto a farsi fare un pompino in cambio del cibo.
    
    Era entrato con un piatto ancora fumante, dal cibo speziato che emanava un profumo che avrebbe fatto venire l'acquolina anche a chi avesse appena terminato il pasto.
    
    Lo mise sul tavolino e si sedette sul bordo del letto, posto limite raggiungibile per la catena.
    
    “Vieni puttana”.
    
    Si avvicinò timorosa, a 4 zampe, avendo paura di ricevere frustate che, aveva capito, riuscivano ad eccitarli. Cambiava loro la voce, le movenze del corpo, financo gli occhi nei quali leggeva bramosia e desiderio, desiderio di lei che, in quel momento, evidentemente controllavano, più tesi a raggiungere ben altro risultato. Questo, però, lo avrebbe capito solo tempo dopo.
    
    Franco cominciò ad accarezzarla con lascivia, per eccitarsi, per prendere piacere per sé, non per darlo.
    
    Luisa subiva le carezze, non sapeva come comportarsi, cosa fare. Così rimase ferma, in attesa. I giorni passati l’avevano provata ed aveva ceduto, decidendo di non reagire ma unicamente di subire.
    
    Franco le toccò il seno e poi, prendendola per i capelli, le diresse la bocca verso il suo cazzo già semirigido.
    
    Inizialmente la schiava fu timorosa, poi prese confidenza e si concentrò nel dargli piacere.
    
    Avrebbe comunque cercato soluzioni per fuggire. Al momento avrebbe dedicato le sue attenzioni sulla conoscenza dei suoi rapitori, per capirne le reazioni e le intenzioni.
    
    Non sapeva quale fosse il suo destino o, ...
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