1. Anna


    Data: 03/06/2024, Categorie: Masturbazione Autore: PabloN, Fonte: EroticiRacconti

    ... sotterraneo dei libri preziosi, estraeva dalla borsa un libro nel quale avesse letto una descrizione erotica che l’avesse in qualche modo eccitata e lo poneva su di un leggio, aperto alla pagina galeotta. Quindi, dalla stessa borsa, faceva come per magia apparire un dildo realistico e, mentre leggeva, simulava con quello ogni atto descritto a parole. La cosa la faceva sentire protagonista di incontri bollenti, eccitandola come se realmente vivesse le vicende descritte.
    
    Leccava il dildo con la stessa voluttà, lo stesso desiderio ed eccitazione che immaginava nella lei del momento, succhiandolo ed accogliendolo nella bocca quasi si fosse trattato di un pene vero, strusciandolo sui seni o in mezzo ad essi. Avrebbe voluto sentirne il calore, sentire quanto la sua lingua lo stimolasse e questi rispondesse alla sua dedizione gonfiandosi tra le sue guance. Suppliva immaginando. Immaginando i gemiti di lui, le sue parole rivolte a lei, quando l’autore o autrice non si fossero premurati di scriverle essi stessi. Immaginando il sapore del suo orgasmo, la sensazione dei fiotti che le avrebbero riempito la bocca.
    
    E mentre si dedicava al suo immaginario compagno una mano suppliva alla carenza di attenzioni per la sua vulva. Si accarezzava dapprima sulla stoffa dello slip, spingendola a volte tra le labbra tumide, fino poi a spostarla per ...
    ... immergersi decisamente nella profondità della vagina ormai pronta, luccicante di umori.
    
    Quando, finalmente, la lettura portava all’unione dei due protagonisti, allora introduceva il dildo dentro di sé, spingendolo con al ritmo delle parole. Almeno fino al momento in cui sentiva il piacere salire come una marea. Allora abbandonava ogni lettura e proseguiva il viaggio a modo suo, aumentando e diminuendo spinta e velocità come piaceva a lei o abbandonandosi alla volontà dell’immaginario maschio che l’avrebbe posseduta con decisione e intensità. Così raggiungeva l’orgasmo, scossa da fremiti, appagata ma anche mancante della sensazione del piacere di lui che le avrebbe allagato il ventre con fiotti potenti mitigando il calore che sentiva tra le cosce.
    
    Molto mancava, in realtà. Odori, sapori. Le braccia, le labbra, i respiri. La sensazione di appartenenza, la complicità. Anna lo sapeva, e queste mancanze le percepiva. Ma aveva paura. Troppe delusioni, troppi dolori.
    
    Così, alla fine, richiudeva il libro, ripuliva il dildo luccicante del suo piacere, li riponeva nella borsa. Dopo essersi ricomposta lasciava la sala, salutava gli amati libri, unici testimoni delle sue solitarie imprese autoerotiche, e usciva. Tornava in quel mondo reale al quale non poteva sfuggire.
    
    Così avvenne, fino a quel giorno. Ma di questo parleremo un’altra volta. 
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