Anna
Data: 03/06/2024,
Categorie:
Masturbazione
Autore: PabloN, Fonte: EroticiRacconti
Anna era una bibliotecaria. Non faceva, la bibliotecaria, lo era. Amava i libri sopra ogni altra cosa.
Nei libri tutto era ordinato, comprensibile. Ogni accadimento era diretta conseguenza di uno che lo precedeva. Le parole, come le briciole di Pollicino, disegnavano sentieri che, seguiti, avrebbero ricondotto a casa. Si poteva anche, nei libri, giocare d’anticipo. Leggere magari un finale e poi riprendere la strada dall’inizio. Si sarebbe persa gran parte della suspense ma si sarebbe anche evitata un’inutile ansia. Nei libri tutto descriveva un arco nel quale era possibile ritrovare un senso. Ogni cosa aveva un inizio, uno svolgersi e una fine. Di certo poi aveva un fine.
Anche l’amore, nei libri, sembrava, seppur turbolento, poter essere domato e riportato alla ragione. A saper leggere si poteva dire, fin dalle prime pagine, chi avrebbe amato chi, quali storie sarebbero durate e quali, al contrario, fossero destinate al naufragio.
Non così nella vita reale. Almeno non in quella di Anna. La vita era il regno del caos. Nulla si poteva prevedere. Di certo non l’amore. Le storie di Anna erano tutte finite senza che lei ne comprendesse davvero il motivo. L’amore, più di ogni altra cosa, era, per lei, un magma incandescente pronto ad eruttare coprendo e distruggendo ogni cosa al suo passaggio. Senza lasciare scampo, senza preavviso. Quando tutto sembrava tranquillo, ecco, quello era il momento peggiore. Come i terremoti, che colpiscono nel sonno, quando più si è ...
... indifesi, così la fine delle storie d’amore di Anna l’avevano travolta nel momento in cui meno se lo sarebbe aspettato.
Per questo si era innamorata dei libri. Fedeli, pazienti, silenziosi compagni delle sue giornate. Dedicava ogni cura a loro. Li catalogava, dividendoli per argomento, autore e casa editrice. Li spolverava, godendo di quel contatto, dell’odore della carta stampata.
In particolare, amava l’archivio, in cui erano conservate copie di libri antichi, rari, comunque non disponibili al pubblico se non con apposita richiesta e autorizzazione.
Anna, però, era anche una donna di 43 anni. Bella, se non avesse mortificato la sua bellezza con abiti che di certo non la facevano risaltare. Con esigenze intime, se così possiamo dire. Esigenze che non trovavano soddisfazione a casa, dove nessuno la attendeva se non un gatto ormai anziano e pigro che la salutava al suo ritorno con un timido miao e una strusciata sulle gambe.
Anna non era donna da sesso occasionale. Non che non avesse avuto esperienze simili in passato. Era giovane, aveva giocato come tutte a quella età. Ma ora, no. Non era quello che cercava. A dire il vero non cercava nulla. O forse nemmeno lei sapeva esattamente cosa stesse cercando. Fatto sta che ad un certo punto un’idea fastidiosa le era nata nella testa e, poco per volta, aveva fatto breccia fino a trasformarsi in una pratica che, periodicamente, Anna metteva in atto.
Attendeva che tutti i colleghi se ne fossero andati, scendeva nell’archivio ...