PAPA’ NON VUOLE (2 parte)
Data: 03/06/2024,
Categorie:
Incesti
Voyeur
Autore: LorenzoLotto, Fonte: RaccontiMilu
... lettone, mi sono inginocchiata davanti al tuo sesso e ho iniziato a leccartelo.”
E’ in piedi davanti a me.
“E quanto tempo fa è successo?”
Con le mani non ha smesso un attimo di carezzarmi sia il fallo che i glutei.
“Agosto di due anni fa…”
La sua bellezza, fatta di movenze sinuose e di forme appena accennate e acerbe mi fa perdere definitivamente il controllo.
“Non avevi nemmeno sedici anni!”.
Le afferro un polso per farla voltare verso il muro che ho di fronte. Le palme contro le piastrelle e il suo culetto verso il mio sesso.
Le sposto i capelli, voglio vedere il suo volto mentre le farò quel che ho in mente; le carezzo la schiena.
Altrettanto minute al contatto delle mie mani, mi sembrano le sue chiappette, piccole e sode.
Non mi preoccupo nemmeno di lubrificarle il buchino, tanto il mio cazzo gronda ancora della sua saliva.
Avvicino la punta alla rosellina del suo buchetto. Lei allarga con le mani le natiche, per facilitarmi l’ingresso.
Ho perso ogni tabù e affondo finalmente il mio cazzo nel culetto di Elisa che proprio perché così piccolino mi fa sembrare il mio cazzo enorme. Elisa non smette di spingersi verso di me fin quando non lo avverte tutto dentro.
Ho le braccia lungo il mio corpo.
Non oso toccarla per paura di disturbare la sua azione.
Si sta movendo in maniera istintiva ma decisa, inesperta ma efficace. Anzi proprio per questo suo muoversi così naturale e spontaneo arrivo rapidamente di nuovo vicino ...
... all’orgasmo.
Mi sporgo di lato per osservarla almeno di profilo. Ha gli occhi socchiusi. Geme in un modo che non le conosco e che mi eccita ancora di più.
Sono completamente in suo potere.
La sua mano, sotto i nostri sessi, alterna carezze al proprio fiore e ai miei genitali.
A tratti quando la mia asta è quasi del tutto fuori dal suo orifizio, saggia con le unghie la consistenza della mia carne. Le affonda quel tanto che le fa, evidentemente, apprezzare la rigidità e la morbidezza del mio sesso.
“Oh, papà ce l’hai così grosso.”
La sua osservazione non mi sembra un banale complimento mi fa pensare: “Chissà quanti ne avrà già visti? Un impeto di gelosia, a pensare a tutti quei ragazzetti imbecilli che, stile toccata e fuga, non sanno apprezzare la meraviglia che può offrir loro questo gioiello di mia figlia.
Di nuovo quello strano senso di gelosia, dolore misto a piacere, proprio come la sera prima mentre la spiavo con il dottore, mi fa esplodere schizzandole violentemente dentro le viscere.
Le contrazioni del suo sfintere si fanno più veloci e anche lei mi dichiara il suo orgasmo con gemito simile ad uno stridulo ululato.
Non sono del tutto finiti i sussulti provocati dal prepotente orgasmo quando Elisa sorridendo e inginocchiandosi davanti al mio sesso gocciolante, prima di farlo di nuovo sparire tra le sue labbra mi dice: “Ora ci penso io a ripulirlo per bene. So quanto ci tieni che non lasci le cose a metà.”
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