1. Ritorno al noccioleto - parte 5


    Data: 02/06/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: LuogoCaldo, Fonte: Annunci69

    ... Paolo, io non sono come te” mi disse e si incamminò verso il capanno.
    
    La delusione era tanta. Quel rifiuto così deciso rendeva Alfonso ancora più desiderabile ai miei occhi.
    
    Per un po' rimasi nel punto in cui mi aveva lasciato, a domandarmi che cosa avessi sbagliato, quando, all’improvviso, sentii le prime gocce di pioggia cadermi addosso.
    
    Nel giro di qualche secondo esplose un temporale.
    
    “Muoviti, aiutami a riparare le nocciole” urlò lui da dentro il capanno.
    
    L’acqua tamburellava rumorosamente sulla copertura in alluminio.
    
    Spostammo i sacchi colmi di frutti dalla parete più vicina alla porta a quella più interna. Per tutto il tempo sentii il corpo di quel maschio accanto al mio. Desideravo toccarlo, ma non ebbi il coraggio di farlo. Avevo paura di essere respinto.
    
    Quella sera si fece molto tardi.
    
    “Mi puoi dare un passaggio, per favore?” Mi chiese Alfonso.
    
    “Certo, però prima devo fare una cosa… ci metto un attimo. Se ti sta bene una sosta di qualche minuto poi ti riporto a casa …”.
    
    “Ok” rispose. E montò in auto.
    
    Guidai in silenzio verso casa di zio Gaetano.
    
    “Aspettami qua, non farti vedere per nessun motivo” gli dissi e in punta di piedi sgattaiolai nel giardino.
    
    Sentivo gli zii discutere a voce alta.
    
    Trovare la pianta dalla quale avevo preso la chiave quella mattina si rivelò più difficile del previsto.
    
    Controllai ogni vaso, alla ricerca di quello la cui terra era stata smossa più recentemente.
    
    “Che cazzo stai facendo?” ...
    ... sentii sussurrare dietro di me.
    
    Alfonso era dietro di me “Chi ti ha detto di scendere? Allora sei proprio scemo?”
    
    “Sei scemo tu. Vuoi farmi licenziare? Andiamocene.”
    
    In quel momento la porta di casa si apri.
    
    “Vieni qui, dietro l’ortensia. Fai piano. Non ti devono vedere idiota” gli dissi.
    
    Gli zii litigavano furiosamente. “Mi hai umiliata davanti a tutto il paese” urlava zia Marzia.
    
    “Ma che cazzo …” sussurò Alfonso.
    
    Eravamo in terra, schiacciati l’uno contro l’altro.
    
    Potevo sentire il suo fiato caldo soffiare vicino al mio orecchio.
    
    Improvvisamente ripensai alle sue parole “non potevo dirti di no in quella situazione e tu te ne sei approfittato”.
    
    Mi voltai verso di lui, gli infilai la lingua in gola e gli posai la mano sul bastone.
    
    Era impietrito. Ma ancora una volta fu il suo cazzo a scegliere per lui.
    
    L’uccello era diventato immediatamente duro.
    
    Lo estrassi, lo scappellai e cominciai a masturbarlo velocemente.
    
    Aveva il viso stravolto dal piacere.
    
    Guidai le sue mani sul mio culo e sentii le dita callose farsi spazio dentro al buco.
    
    “È arrivato il momento” dissi, mi girai, mi calai i calzoni e gli porsi il sedere completamente spalancato.
    
    Il toro dentro di lui aveva preso il sopravvento. Alfonso mi piantò la sua enorme trave dentro al buco del culo senza neppure un minimo di lubrificazione e cominciò a pompare.
    
    Le urla degli zii si facevano sempre più forti e i nostri sospiri affannati appena percettibili a me sembravano ...