FUR ELISE DVD capitolo 3
Data: 31/05/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Karina, Fonte: RaccontiMilu
... ad afferrare il membro colante saliva, la mia saliva, e ne tese la pelle spingendola completamente verso il basso, facendolo così risaltare al massimo e portandomi a cosce aperte sopra di esso con l’altra mano cominciai a strofinarne la cappella nella ferita aperta del mio sesso.
Adesso si che lo sentivo il suo cazzo o meglio il suo glande, morbido ma sufficientemente consistente da far salire il mio piacere. Con lente ondulazioni delle mie reni presentavo la fica fino al clitoride piccolo come un nervetto ma talmente sensibile da farmi gemere fra i capelli dell’uomo che banchettava con le mie tettine sbavando e delirando. Colavo eccitazione, come se la mia fichetta salivasse sopra il suo membro come prima aveva salivato la mia bocca e “quella saliva“ scendeva fino a bagnarmi la mano, l’avrei voluto dappertutto quel cazzo anche fra le chiappette ahimè tropo strette; furono le mani di Ben a spalancarmele il modo che potei spingerlo ad accarezzarmi con esso l’ano.
In un delirio di lussuria mi mossi ondulando, strusciando le tettine sul viso del mio amante. . . Quanto durò questa copula insensata? Non saprei dirlo, so soltanto che all’improvviso un caldo liquido bagnò il solco delle mie natiche. Esulando spostai le reni in modo che anche la mia fica avesse la sua parte, e l’ebbe! Fu in quel momento che scoppiò il mio orgasmo, venni gemendo come una bambina tremante, credo che piansi persino. Ben fu stupendo, accompagnò il mio godimento accarezzandomi la schiena poi le ...
... sue mani si strinsero alle mie natiche premendomi contro di lui mentre mi chiamava bambina, la sua meravigliosa bambina.
Poi a poco a poco mi chetai e aiutato dalle sue premure mi rimisi in piedi e sorretta da lui entrai sotto la doccia. Vidi che attorno all’apertura ancora aperta dei suoi jeans vi era una larga macchia bagnata che faceva da cornice al pene pendente. Poco mancò che non scoppiassi a ridere. Mi asciugai in fretta e prima di uscire staccai dalla parete il fallo che era stato il mio instancabile amante e con quello in mano entrai in camera da letto dove trovai Ben che ora indossava calzoni asciutti e puliti. – Posso portarlo a casa? Lo nascondo nello zainetto sotto i libri e lo riporto la prossima volta. . . Dissi mostrando il fallo. – Non sarebbe prudente . . . pensa se i tuoi lo trovassero! – Peccato, mi sarebbe piaciuto. Dissi pensando all’utilizzo che ne avrei fatto. – Però c’è una cosa che non hai ancora adoperato . . . e se ce la fai a tenerlo potrai portartelo a casa in un nascondiglio speciale. Disse ridendo e strizzandomi un occhio quindi mi fece salire sopra il letto e sollevare il sedere.
Uscii dalla casa di Ben con passo alquanto incerto ma che si fece via via più sicuro man mano che procedevo lungo la strada verso casa mia. Il plug che Ben mi aveva convinta ad immergermi io stessa nel culetto, adesso lo sopportavo benissimo e se l’introduzione all’inizio non era stata troppo agevole, con l’adeguata lubrificazione da lui provveduta, riuscivo ad ...