FUR ELISE DVD capitolo 3
Data: 31/05/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Karina, Fonte: RaccontiMilu
Ero ansiosa di sapere se erano arrivati i giocattoli che avevamo ordinato, così dopo quattro giorni uscendo da scuola bussai alla legatoria.
– Sono arrivati questa mattina ma aspettavo te per scartare il pacco. Disse appena mi ebbe raggiunta. Non stavo più nella pelle e poco mancò che saltassi al collo di quello che con un certo orgoglio consideravo il mio amante. Trovai il pacco in mezzo al letto, vi salii battendo le mani per la gioia, provando la stessa emozione di quando neanche tanti anni prima il mattino di Natale correvo a vedere i miei regali. Era tutto contenuto in un pacco anonimo di media grandezza che io seduta in mezzo al letto cominciai a scartare sotto lo sguardo benevolo di Ben.
All’interno vi erano diverse buste di cellofan dalle quali estrassi con gridolini eccitati i vari oggetti che avevamo ordinato disponendoli sopra il letto man mano che li tiravo fuori. Un fallo in un materiale chiaro che sembrava gomma semi rigida, con tanto di glande e in più era fornito di ventosa; inoltre, un fallo doppio di cui quello grosso immaginai vaginale mentre quello sottile era sicuramente anale; un plug a forma di ogiva ad una estremità, rastremata all’altra che poi si allargava bruscamente terminando con una sorta di gemma; vibratori di varia grossezza e colore di cui uno sicuramente anale.
– Ti piacciono? Chiese. – Sicuro, grazie Ben. . . grazie . . . grazie! – Vuoi provarli? – Anche subito. . . prima questo! Dissi brandendo il membro a ventosa.
Iniziai a ...
... sbottonarmi la camicetta, Ben tirandomi per i piedi mi trascinò sul bordo del letto e dopo avermi tolto scarpe e calzini slacciò la mia cinta nel mentre io mi sbarazzavo della camicetta e della maglietta. Ben ammainò i jeans lungo le mie gambe come pure le mutandine e nuda saltai a terra con quel cazzo in mano e corsi lungo il corridoio seguito dall’uomo divertito ed eccitato dal mio entusiasmo. Entrati nel locale doccia, andai vicino al rubinetto e piantai, cioè premetti fortemente la ventosa del “mio” cazzo ad una piastrella del muro aprendo subito il getto e regolandolo in modo che fosse appena tiepido. Mi lavai avendo davanti agli occhi quel membro chiaro che curvava leggermente proprio come un cazzo vero. Malgrado i capelli davanti agli occhi, vidi Ben che regolava la sua Nikon con il potente flash che fece puntare obliquamente al soffitto.
Mi avvidi che aveva cominciato a scattare, dai lampi, che però non davano fastidio agli occhi in quanto mi illuminavano con luce diffusa. La sua voce diceva di passarmi le mani sui seni, sulle anche, di girarmi, di chinarmi, mi parlava in modo “professionale”, trattandomi come una vera modella, gli scatti si susseguivano intervallati dal tempo necessario a ricaricare il flash. – Puoi giocare con il nuovo cazzo se vuoi . . . Disse infine.
Non vedevo l’ora! Staccai la ventosa che lo incollava alla parete e chinando il busto, con il culetto sollevato in modo provocante per quell’uomo che sembrava unicamente occupato ad inquadrarmi e ...