Ricky ed i suoi… amici - Capitolo 7
Data: 29/05/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Masturbazione
Autore: aramis45, Fonte: xHamster
... a strofinarlo con forza. Il mio carico volò sul muro del cesso. Continuai finché non fui sicuro che non ci fosse altro sperma e sentii un rumore fuori dello scomparto. Qualcuno stava aspettando. Mi asciugai rapidamente l’uccello con della carta igienica, mi tirai su i jeans ed aprii la porta preparandomi ad andarmene rapidamente. Poi lo vidi, con le mani in tasca, era lui, il ragazzo del carrello.
Cazzo, quasi rimasi imbambolato per l’eccitazione, feci una pausa e poi uscii lentamente dallo scomparto, guardandolo mentre lo facevo. Mentre gli passavo di fianco lui mi guardò e disse: “Grazie.” Come mi aveva detto quando ci eravamo incontrati la prima volta. Io accennai col capo, non dissi niente ma come mi batteva il cuore!
Ora c’era solamente una cosa da fare ed era aspettare lì e scoprire se avesse fatto qualche cosa di interessante. Andai al lavandino e cominciai a lavarmi le mani. Dallo stallo non usciva un suono.
Non riuscivo a capire cosa stesse facendo così tentai di guardare sotto la porta per vedere se era seduto o in piedi, ma non riuscii a vedere nulla. Il mio cazzo stava ritornando duro ed io continuavo a stringerlo.
Il ragazzo doveva essere nello scomparto da almeno cinque minuti quando un operaio di circa quarant’anni entrò, così decisi che avrei fatto meglio ad andare. Ma dovevo sapere cosa stava combinando il ragazzo ed ero determinato ad attenderne l’uscita. Cercando di fare in modo che non fosse così evidente cominciai a girellare per gli ...
... scaffali vicino all’ingresso del bagno senza togliere gli occhi dalla porta dello scomparto. Molte persone entrarono ed uscirono piuttosto rapidamente, guardai il mio orologio, il ragazzo era dentro da quindici minuti. Stavo cominciando a pensare che l’avrei mancato quando apparve improvvisamente, andò rapidamente nel retro del negozio ed entrà in una porta con scritto ‘Solo personale’. ‘Cazzo.’ Pensai: ‘E ora cosa faccio?’
Fu allora che mi resi conto che avrei dovuto comprare altra crema per la mamma, non avrebbe apprezzato se le avessi detto che il resto della cremal’avevo messo sull’uccello. Dopo averlo fatto andai al bar per prendere qualche cosa da mangiare e bere. Ero seduto a leggere un giornale e bere caffè quando vidi una chiamata sul cellulare. Era la mamma. Aveva dimenticato che il nonno avrebbe dovuto andare via a mezzogiorno, quindi dovevo andare a prendere mio fratello e restare con lui il resto del giorno.
Mi sembrò che c’erano le cose stessero andando fottutamente male: niente fottuta macchina, nessuna fottuta sega di mattina a letto ed ora nessuna fottuta privacy per il resto della giornata.
Completamente incazzato rientrai in negozio e stavo per andarmene quando, forse per un sesto senso, mi girai e tornai in bagno. Fortunatamente non c’era nessuno intorno qundo aprii la porta ed il locale era vuoto. Andai nello stallo che avevo utilizzato precedentemente e diedi un’occhiata dentro. Sul muro c’era ancora la mia sborra che gocciolava lentamente verso il ...