Il capitano e la marinaia
Data: 25/05/2024,
Categorie:
Etero
Tradimenti
Autore: supermario73, Fonte: RaccontiMilu
... tu sei una che scivola troppo facilmente, giovane zoccola!’
A dispetto di come la storia era cominciata, ci sarebbero stati ancora tanti ‘scivoloni’.
III
Il capitano era di guardia, quella sera. La giornata lavorativa era stata frenetica,’ ed il capitano era un po’ stanco. Se ne stava seduto dietro la scrivania, sigaro e cognac a fargli compagnia. La caserma era praticamente deserta a causa del periodo natalizio e, ad esclusione delle 3 o 4 persone di guardia, non si percepiva anima viva. Senti bussare alla porta e si ricompose nella propria divisa blu, celando il bicchiere su una cassettiera sotto il Pc. Probabilmente era il sottufficiale di ispezione per la ronda negli uffici.
Con grande sorpresa del capitano si affacciò Morena: impeccabile come sempre nella sua divisa blu da marinaia, era tornata con diversi giorni di anticipo dalla sua licenza. Non gli diede nemmeno il tempo di dire ‘come stai?’, chiuse la porta a chiave dall’interno e sorrise al capitano con uno sguardo che lasciava presagire una serata movimentata.
Si inginocchiò davanti a lui che rimase seduto, cominciò ad armeggiare con la zip dei suoi pantaloni blu e tirò fuori dai boxer il cazzo del capitano smanettandolo lentamente su e giù. Morena stava per togliersi il camisaccio ed il solino da marinaio, ma il capitano la fermò subito esclamando: ‘non toglierti la divisa, spompinami così come sei, è più trasgressivo!’.
Morena non se lo fece ripetere due volte, cominciando a lavorare ...
... con la lingua e con la bocca. La formalità delle divise di entrambi strideva con la situazione del momento, il capitano afferrava delicatamente lo chignon di Morena che leccava l’asta dalle palle alla cappella, ingoiando il cazzo fino alla base e risalendo, ripetendo il gesto più volte mentre guardava il capitano negli occhi.
Il capitano le disse: ‘pensi che stasera mi accontenterò di un pompino o della tua figa? Ti sbagli, stasera ti castigo, marinaia!’
Morena lo guardò chiedendosi cosa aveva in mente, bagnandosi copiosamente tra le gambe come le succedeva quando stava con il capitano.
La fece alzare in piedi, le disse di tirarsi giù i pantaloni della divisa e le mutandine, già fradicie di umori, ma di mantenere addosso il resto della divisa perché lo eccitava di più.
Tirò fuori dal comodino un tubetto di vaselina, lo aveva già usato in altre occasioni e con altre marinaie, ma mai con Morena.
‘Capitano, togliti strane idee dalla testa, non l’ho mai fatto. Ci hanno provato una volta ma mi fa troppo male, non si discute’.
Il capitano non le rispose nemmeno, le posò una mano lungo il viso, la baciò profondamente e poi la fece girare, in piedi di fronte alla scrivania, spingendole delicatamente la schiena in avanti. Morena pensò per un attimo di opporsi ma sapeva che con il capitano non era facile avere partita vinta. Se lui aveva deciso di sfondarle il culo quella sera stessa, lo avrebbe fatto di sicuro. Era soggiogata dal carisma di quell’uomo da cui avrebbe ...