1. Il nipote sul camion 1


    Data: 23/05/2024, Categorie: Gay / Bisex Autore: Megaciccio, Fonte: Annunci69

    IL NIPOTE SUL CAMION – prima parte
    
    Se non si sbriga ad arrivare lo mollo qui, pensavo mentre continuavo a guardare l’orologio,
    
    Avevo acconsentito, dopo molte insistenze, a portare con me mio nipote per una giornata di lavoro. Diceva che voleva vedere come si sta sul camion tutto il giorno e alla fine gli ho dato appuntamento per questa mattina per fare un viaggio insieme, ma inizia a farsi tardi.
    
    Secondo me il ragazzo non ha mai avuto voglia di fare un cazzo, ma all’improvviso ha manifestato questa passione per i camion ed i trasporti.
    
    Mica potevo dire di no a mia sorella.
    
    E così sono qui, all’alba, ad aspettare che il ragazzo si presenti.
    
    Passeggiavo su e giù davanti il mio camion rosso cromato con i soliti pantaloncini corti, ormai un po’ usurati dai tanti viaggi a dire il vero, e una camicia che svolazzava al vento scoprendomi un po’ la pancia pelosa che ogni tanto mi grattavo.
    
    Sebbene fosse estate, la mattina a quell’ora, con il sole ancora sotto l’orizzonte, c’era sempre un’arietta frizzante che mi induriva i capezzoli; me li stuzzicavo sovrappensiero perdendomi in idee sconce mentre aspettavo il ragazzo.
    
    Wroomm!!!
    
    Eccolo finalmente, sul suo motorino scassato.
    
    “Buongiorno Antonio, ce l’hai fatta!!”
    
    “Si zio, eccomi, scusami”
    
    “Dai, partiamo subito che è tardissimo”
    
    Lo vedo salire impacciatamente in cabina e un po’ mi fa ridere, ma non ci bado più di tanto e corro a mettere in moto.
    
    Definirei mio nipote come un tipo un po’ ...
    ... sfigato, anche se in realtà di lui non so molto.
    
    Sicuramente introverso, un po’ sovrappeso, con la camicia stropicciata sempre fuori dai pantaloni e la riga della cinta che gli scopre le chiappe ogni volta che si china, come questa mattina per salire in cabina. Due grosse chiappe chiare senza ombra di peli.
    
    Per i primi chilometri mi fa qualche domanda intimidito, poi il sonno prende il sopravvento e mi dà qualche minuto di pausa.
    
    Con l’alzarsi del sole la temperatura nella cabina inizia a salire.
    
    Tra il caldo e gli scossoni dell’asfalto Antonio si ridesta.
    
    Come sempre preferisco non accendere l’aria condizionata, ma togliermi la camicia e aprire appena i finestrini. Mi piace sentire l’aria che mi accarezza il corpo e mi arruffa i peli del petto, neri e ricci.
    
    Come mi scamicio Antonio mi guarda perplesso e mi fissa. Ma non in faccia.
    
    “Ohi, non hai mai visto un uomo nudo?”
    
    “Certo, certo zio, scusa, è che non me lo aspettavo” si sbriga a dire lui distogliendo lo sguardo.
    
    Ma noto che per tutto il tragitto cerca sempre di sbirciare d’obliquo verso di me, mettendosi seduto anche di lato con la scusa di potermi guardare mentre chiacchieriamo.
    
    Mio nipote non è certo un adone, anzi. Ha ripreso le forme prosperose dalla madre, mia sorella, e ha un sedere molto largo e prominente, la carnagione chiara ed il corpo apparentemente glabro.
    
    Io al contrario sono il prototipo del maschio mediterraneo: scuro, moro, anche se ormai parecchio stempiato, con la barba ...
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