1. ABBRACCIO ROSSO SANGUE


    Data: 16/05/2024, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: IL_RAMO_RUBATO, Fonte: RaccontiMilu

    ... hai ricoperto con minuscoli cerottini color carne. Guardo estasiato la bellezza delle tue forme. Rimango attonito nel contemplare la magnificenza floreale del tuo sesso. Rigogliosa, vitale, meravigliosamente sproporzionata rispetto al tuo esile corpicino. Dalla borsa del Seriak Killer tiro fuori le lame e te le mostro. Un coltellaccio da cucina. Un cutter. Una lametta da barba. Non sei spaventata. Ti attrae ciò che ti ho mostrato.
    
    Ti bendo gli occhi, e ti faccio stendere sul letto. Amerai il buio, esso accompagnerà sempre le nostre attività ludiche. Ascolta le mie mani, mia folle compagna di viaggio. Perché esse sono il nostro punto di incontro. Ti muoveranno. Ti accarezzeranno. Ti sevizieranno. Mentre ti accarezzo, dolcemente, nel religioso universo di questa improvvisata sala torture scende il silenzio. Fotografo il tuo corpo nudo e intonso. Ti lego al letto, polsi e caviglie, come se fossi una delle mie amanti. Ti accarezzo con dolcezza, come chi si vuole prendere cura di te. Poi sulla tua pelle senti improvvisamente camminare dolcemente il ferro del coltello da cucina. Minaccia. Ma non taglia. Fa freddo. Ed è un freddo che ti piace. Senti un fortissimo odore di alcol denaturato e freddo sotto il tuo seno. Sto disinfettando. Il tuo cuore accellera. Il tuo respiro si ferma. Le tue labbra si cuciono e si impongono di non aprirsi, qualunque cosa io ti farò. Senti la tua pelle che si sta aprendo. E il dolore di una ferita. Senti il sangue che fluisce fuori dalle ferite. ...
    ... Avverti pure bendata l’eccitazione nei miei pantaloni, al compimento della tua ferita. Alterno le due lame, all’alcool. Il cutter è più grossolano, fa più dolore, ma non fa quasi uscire sangue. La lametta del cutter è molto più insidiosa. Subito non senti niente, ma dopo un po’ qualcosa brucia, e il sangue fluisce fuori copiosamente. Ti senti fuori da te stessa. Ti senti incredibilmente vicina a te stessa. Nessuno ti aveva mai fatto qualcosa di simile. Nessuno aveva mai voluto giungere fino alle profondità della tua anima. E per un istante, solo per uno, ti senti meno sola. Conficco aghi nella tua pelle, simbolicamente sul tuo cuore. Ma non così in profondità come vorresti tu.
    
    Ti giro di schiena. Le tue natiche incontrano a più riprese la mia cinghia. Rimani in religioso silenzio. Non mi interrompi nemmeno per un minuto.
    
    Ti tolgo la benda. E ti do l’oggetto “misterioso”. Sono due anelli a forma di serpente. Si chiudono mordendosi la coda. Sono il simbolo dell’autodistruzione. Uno è piccolo. L’altro è grande. Accetta questo tuo anello, amica mia. Ci legherà, e in questo viaggio dovremo essere sempre vicini. Tu hai paura di essere amata. Non spaventarti dell’idea che possa essere il simbolo di un legame amoroso tra noi. E’ stato forgiato da una strega. E contiene potente magia. Se hai accettato di farti ferire da me, vorrei che tu lo tenessi come il ricordo del nostro incontro. Io non sono amore. Io non sono per sempre. Non vi è racchiusa alcuna aspettativa: tu puoi decidere ...