Blind folded
Data: 13/05/2024,
Categorie:
Etero
Autore: LadyEternia, Fonte: Annunci69
... assicurato di non emettere un suono, e quando la sua lingua mi assaporò per la prima volta, mi colse alla sprovvista.
Emisi un gemito sorpreso, e fui sicura di udirlo sorridere compiaciuto per la mia reazione. Le sue mani mi stringevano i fianchi mentre la sua bocca e la sua lingua erano impegnate ad esplorare la mia intimità alternando una insopportabile indolenza a movimenti più decisi e profondi. Conosceva bene il gioco che stava conducendo, ed ero sicura traesse piacere ad ogni mio gemito frustrato, sbalordito, e dei miei vani tentativi di approfondire il contatto ogni qual volta si ritraeva per interminabili istanti.
L’attimo in cui si alzò mi consentì di riprendere possesso di me stessa. Quel gioco mi piaceva, mi intrigava, mi eccitava in un modo completamente nuovo, ma era proprio in situazioni come quella che si risvegliava la parte più ferina di me, e non era disposta a lasciarlo decidere ogni singola mossa.
Mi allargò le gambe con le sue e infilò due dita senza troppi complimenti, appoggiandosi alla mia schiena. Con la mano libera mi prese i capelli tirandoli indietro e mi morse nell’incavo del collo, strappandomi un gemito.
Portò le dita umide dei mie umori alla mia bocca, strofinandole sulle mie labbra. Le dischiusi quel tanto che bastava per consentirgli di infilarle e le lambii con la lingua, suggendole e succhiandole in una poco fraintendibile simulazione di una fellatio.
Avvertii la sua erezione pulsare sulle mie natiche e sorrisi, spostando ...
... la testa e liberando le dita.
In tutta risposta mi sculacciò, strappandomi un contrariato “Hey!” al quale seguì una nuova sculacciata.
“Devo continuare, o pensi di fare finalmente la brava?” mi sussurrò roco.
Meditai per un secondo di insistere, ma desistetti. Non apprezzavo certe cose e lui lo sapeva bene. Così come io sapevo perfettamente che avrebbe continuato – nel limite del consentito - nel caso in cui mi fossi ostinata, e di certo non volevo che ci rovinassimo la serata per una sciocca presa di posizione e del mio carattere opinabile.
Mi limitai a rispondere con un semplice “Forse”, e cercai di spingermi verso di lui.
Il suo gioco non era finito, ed ero conscia di quando si sarebbe ritenuto soddisfatto. Voleva vedermi completamente aperta ed esposta per lui, desiderosa di approfondire quel contatto fugace. Volevo che mi scopasse legata a quel palo, ma sapevo perfettamente che avrei dovuto aspettare ancora. O avrei dovuto implorare.
Non ero sicura di chi avrebbe ceduto prima, se sarei stata disposta a supplicare, ma la sua erezione che si sfregava tra le mie natiche, le sue mani che raccoglievano i mie seni, le sue dita che stuzzicavano, stringendoli, i capezzoli, la sua bocca che mi baciava il collo, la schiena, le spalle, la consapevolezza di non poter vedere e toccare nulla, mi stava mandando in estasi.
Sentii i miei umori scendermi lungo la coscia, piccole contrazioni di dolore miste a piacere mi scuotevano internamente, ogni centimetro del mio ...