Blind folded
Data: 13/05/2024,
Categorie:
Etero
Autore: LadyEternia, Fonte: Annunci69
Quando entrai nella stanza, la trovai immersa nel buio.
Nessuna luce accesa, tapparelle abbassate.
Avvertii un fruscio al mio fianco, prima che una benda mi coprisse gli occhi… non che ce ne fosse bisogno, non ero ancora riuscita ad abituarmi alla poca luce presente.
Mani sicure mi tolsero il cappotto e mi guidarono attraverso l’oscurità, fino a farmi appoggiare con la schiena contro una superficie arrotondata e fredda.
Ero perfettamente conscia di cosa fosse, era stata una sua esplicita richiesta, ma trovarlo effettivamente lì fu comunque una sorpresa.
Da quando ero entrata, non ci eravamo scambiati ancora alcuna parola. Soltanto i nostri respiri, il suo estremamente calmo e controllato, il mio lievemente più affrettato, spezzavano il silenzio che ci circondava.
Mi prese gentilmente i polsi, e li portò sopra la mia testa prima di sussurrare al mio orecchio “Resta così”. Avvertii il calore dei suoi palmi attraverso la stoffa. Le sue mani accarezzarono le mie braccia, i fianchi, si soffermarono brevemente sulla vita, stringendola appena, prima di proseguire lungo le cosce. Non fu un tocco gentile, bensì forte, come a voler percepire la mia pelle attraverso gli indumenti che ancora mi celavano.
Arrivò all’orlo dell’abito che indossavo e proseguì il suo percorso. Mi tolse delicatamente le décolleté e mi baciò i piedi, risalendo con le labbra dalle dita fino alle caviglie. Mi accorsi che la frequenza del mio respiro era aumentata. La privazione di uno dei ...
... sensi per me più importanti stava acuendo rapidamente i restanti, e il quasi completo silenzio che ci avvolgeva rendeva tutto più surreale ed eccitante.
Potevo sentire il calore del suo respiro e delle sue mani superare la barriera delle autoreggenti mentre risaliva lungo la gamba, accarezzando il retro del ginocchio e lambendomi infine le natiche.
Lo sentii sussurrarmi un “Brava ragazza, vedo che hai seguito alla lettera le mie richieste” quando si accorse che indossavo la lingerie ouvert di cui avevamo parlato.
A fatica riuscii a replicare con un patetico “Non ti abituare”, ma non risultai così convincente come avrei voluto. Probabilmente, perché nemmeno io ci credevo fino in fondo. Non avevo mai permesso a nessuno di avere il totale controllo su di me, ma avevo perso una scommessa e quello era il pegno che aveva richiesto di farmi pagare.
Nel frattempo, le sue mani non avevano interrotto il loro percorso, ed erano risalite lungo la schiena, portandosi dietro il vestito.
Lo sentii allontanarsi da me e armeggiare con qualcosa. Quando tornò, mi fece abbassare le braccia per unirle davanti a me. Sentii avvolgermi i polsi in quello che sembrava un nastro o qualcosa di simile. Mi fece girare e alzare nuovamente le mani sopra la testa, assicurandosi che fossero legate al palo al quale ero appoggiata dall’inizio di tutta la serata.
Mi lasciò da sola per quella che mi sembrò un’eternità.
Non lo sentii arrivare, né sentii alcun rumore. Quel maledetto si era ...