La prima volta con il maschio (1)
Data: 07/05/2024,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Mouselet, Fonte: Annunci69
... un rantolo improvviso quando io cominciai a suggere quel leccalecca come un bambino. Lo insalivai per bene fino a che non riuscii a ficcarmelo tutto in gola fino alle palle: a quel punto mi fermai e volsi lo sguardo verso l’alto, riconoscendo un sorriso di compiacimento sulle labbra carnose del mio uomo.
Continuai a leccare quella lattina di carne per dieci minuti. Lo percorsi più volte in tutta la sua lunghezza. Mi fermai più volte a slinguazzare la cappella turgida e umidiccia: il pre-sperma già cominciava a colare, e io ne vado matta. A un certo punto Roberto mi mise sulla testa la sua mano destra, una mano tozza, pelosa, potente, con cui cominciò a dettare il ritmo della mia ciucciata. Intanto emetteva gemiti cavernosi, intervallandoli con complimenti e insulti del tipo «Brava, passivella, sei bravissima a succhiarlo! Continua così, succhiamelo tutto! Quanto sei troietta: ti piace proprio il cazzo!». Io ero in visibilio per quelle parole forti e gentili allo stesso tempo, e a ogni frase duplicavo il mio impegno nel lubrificare di saliva quello scettro virile, che di lì a poco si sarebbe fatto strada nei miei intestini. Dopo dieci minuti, Roberto si mise seduto sul divano, maestoso come Zeus in trono. Io lo seguii posizionandomi ai suoi piedi e non persi tempo: subito mi ripresi in bocca quel biscione e continuai la succhiata. Ma stavolta ...
... Roberto aggiunse un elemento nuovo alla scena. Mentre io mi dedicavo alla sua verga nodosa, lui piegò la gamba sinistra in alto e portò il piede sul divano. Era un piede stupendo: si vedevano le vene pulsare in superficie su una pelle ambrata e liscia, ricoperta di una leggera peluria. Mentre facevo su e giù con la mia lingua sulla sua nerchia, vidi da vicino quel piede portentoso, quasi erculeo. «Ti piace il mio piede, passivella?». Mi aveva notato mentre lo guardavo. «Perché non lo lecchi?». Il tentativo di reprimermi fu inutile. Abbandonai con sommo rammarico la bestia spaccaculi e scesi con la bocca su quel piede. L’odore era del tutto assente: non c’era sudore, non c’erano tracce di sporcizia. Era un piede perfetto: la pelle liscia ne esaltava la perfezione. Aprii la bocca e poggiai la lingua sul dorso di quell’opera d’arte. Sentii subito la protuberanza venosa. Mi mossi fino in cima, percorrendo tutta la sua estensione. Roberto fece un sospiro di godimento: ci diedi dentro da vera troia. Leccai tutta la parte superiore, poi passai alle dita: ciucciai il pollicione per minuti che mi parvero ore, poi scesi sulle singole dita più piccole. Infine tentai di mettermi tutta la punta del piede in bocca e con mia sorpresa ci riuscii. Alzai lo sguardo verso il Maschio: lui stava sorridendo compiaciuto. «Sai dove altro te lo ficcherò, passivella?».