Bisce d’acqua
Data: 03/05/2024,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Lesbo
Autore: Ukiyo, Fonte: RaccontiMilu
... colombiana, si avvicinò per stamparle un bacio sulle labbra, così che Nadine poté osservarla da vicino. Era ancora più attraente di quando l’aveva vista sul palco, con i seni grandi e tondi che quasi fuoriuscivano dalla scollatura, il fisico tonico e abbronzato stretto nel vestito corto, i capelli lunghi che si confondevano con la pelliccia nera. Alena, che dalla sera dello spettacolo si era dipinta i capelli di rosso e gonfiata le labbra, le osservava con un sorriso malizioso. -Allora stasera ci fai conoscere il tuo uomo- disse con l’accento dell’est Europa. – Sì- replicò Nadine ‘E’ molto curioso di conoscervi- e con un gesto le invitò a salire in macchina. L’autista rimise in moto la Bentley e la puntò in direzione del quartiere altolocato di South Kensington. Nadine riflettè su come Londra potesse cambiare nell’arco di pochi chilometri. Loro saranno abituate a questi sbalzi. E poi, anche a Jorge piace frequentare i bassifondi qualche volta. Certe escort sono troppo raffinate, c’è bisogno di un pizzico di volgarità, altrimenti mi sembra di essere sempre in un gentlemen’s club, diceva. Lei se n’era ricordata e aveva spiegato con precisione le sue esigenze all’ agenzia, che le aveva proposto quelle ballerine che si concedevano al miglior offerente. Il viaggio si svolse in silenzio, interrotto brevemente dal suono dei tasti del telefono mentre Nadine mandava un messaggio a Jorge. Stiamo arrivando. Evita lanciò uno sguardo allo schermo illuminato, che mostrava il ...
... dipinto delle donne nude fluttuare in un’acqua colorata a macchie. -Que rico!- commentò. -Si chiama ‘Bisce d’acqua’, è di Gustav Klimt- spiegò la francese -Quella in basso assomiglia ad Alena, ha gli stessi capelli- -E la stessa faccia vogliosa- aggiunse la sudamericana, causando uno scoppio di risa. La Bentley si fermò di fronte a una casa dipinta di bianco come due colonne che ne delimitavano l’ingresso. Era la tipica dimora delle persone molto benestanti che potevano permettersi casa in quella zona della città. Il trio femminile scese ed entrò dalla porta verniciata di nero laccato. Lì, nell’oscurità del vano scala, Nadine poté rilasciare un poco della tensione sessuale che aveva sentito crescere durante il tragitto, seduta com’era tra la prorompente bellezza latina e quella più longilinea dell’Est. Le baciò con passione una alla volta, ma senza indugiare sui loro corpi. Per quello c’era tutta la notte. Salirono le scale in fila indiana. La moquette dall’aspetto nuovo attutiva il suono delle scarpe, mentre le sagome appena percettibili nell’androne semibuio si riflettevano sulle lastre di specchio anticato alle pareti. Una volta giunte al pianerottolo, la padrona di casa aprì la porta di legno intarsiato, rivelando il salotto dall’eleganza classica ma nient’affatto pesante. Il locale era illuminato abbastanza da vedere con chiarezza, ma anche da suggerire un’atmosfera di intimità. -Buonasera e benvenute- disse una voce maschile dall’accento ispanico. Jorge comparve ...