1. Anita


    Data: 31/08/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Marco92, Fonte: EroticiRacconti

    Il capitano sollevò la coppa al cielo e incominciò la festa. Avevamo vinto il campionato e tutti gli sforzi di quegli anni erano finalmente ripagati.
    
    Avevo iniziato ad allenare la squadra sei anni prima, quando i miei ragazzi erano all’ultimo anno di scuola media e io stavo facendo l’ultimo anno di università. Li avevo visti crescere seguendoli durante tutti gli anni del liceo e ora, nell’anno del loro esame di maturità, finalmente eravamo riusciti a toglierci la soddisfazione di vincere un trofeo.
    
    Festeggiammo in campo e poi, dopo che i ragazzi si furono docciati e cambiati, salimmo su un pullman che ci avevano messo a disposizione. La società aveva fatto le cose in grande, prenotando un intero locale per la festa scudetto dei ragazzi. La festa era riservata ai giocatori e loro amici ed ero stato in dubbio fino all’ultimo se aggregarmi o meno, ma, vista l’insistenza dei ragazzi, decisi di aggregarmi anche io, almeno per la parte iniziale.
    
    Mandai un messaggio alla mia ragazza “Vado alla festa, spero di non fare troppo tardi” e poi il pullman partì in direzione del locale.
    
    Il locale era veramente notevole: aveva una zona bar dove era stato allestito un buffet e si poteva mangiare e bere a volontà su dei comodi divanetti e una zona discoteca dove la musica rimbombava già ad alto volume.
    
    Mi misi a sedere con tre dei ragazzi attorno a un tavolino e iniziammo a mangiare e bere. Arrivava sempre più gente e, vedendo tutti quei ragazzi una decina di anni più giovani ...
    ... di me incominciai a sentirmi un po’ fuori posto.
    
    “Eccola arriva, madonna che figa stasera” disse Paolo, uno dei ragazzi, facendo un cenno a una ragazza che entrava in quel momento nel locale.
    
    La riconobbi subito, era Anita, una compagna di classe di alcuni dei ragazzi su cui erano incentrate più della metà delle loro discussioni negli spogliatoi. Me l’avevano mostrata più volte su Instagram, spiegandomi che nel tempo libero faceva la modella e, dalle foto che mi avevano fatto vedere, avevo facilmente capito il perché.
    
    Si guardò intorno e, incrociando lo sguardo di Paolo, sorrise e si diresse verso di noi. Vedendola dal vivo pensai che le foto del profilo Instagram non le rendevano giustizia. Quella sera indossava stivali neri lunghi fin sopra il ginocchio con tacchi vertiginosi, un vestitino nero cortissimo che conteneva a stento una quarta di seno e lunghi guanti neri che le coprivano gli avambracci fino al gomito. Portava i capelli legati in una lunga coda di cavallo bionda e le labbra risaltavano grazie a un rossetto rosso fuoco. Paolo aveva proprio ragione, era una vera figa.
    
    Salutò i ragazzi al tavolo con me, mi tese la mano per presentarsi e si mise a sedere con noi. Continuammo a bere e mangiare e riuscivo a stento a staccarle gli occhi di dosso, mi trovai a fantasticare di abbassarle le sottili spalline del vestitino per ammirare e leccare il suo seno meraviglioso, per poi passare a mordicchiarle i capezzoli. Anche solo quelle fantasie me lo stavano facendo ...
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