1. Saga familiare 2


    Data: 01/05/2024, Categorie: Anale Sesso di Gruppo Autore: iincest, Fonte: xHamster

    ... sospiro e dalla mia figa cominciarono a colare umori di piacere.
    
    Sciolsi la cintura della vestaglia e la feci cadere; alzò gli occhi al cielo quasi in estasi e con lo sguardo mi percorse tutta, dalle tette piene e abbondanti ai fianchi larghi e promettenti fino alle cosce sode e al pelo scuro della figa.
    
    Gli abbassai decisamente il pigiama e con la mano destra impugnai l’asta che ormai già desideravo con forza, mentre la sinistra correva a raccogliere due coglioni gonfi.
    
    “Nonno, ma non puoi … due volte … in meno di due ore” “Non dire sciocchezze. Non so come siano i giovani; ma, per me, due o tre sborrate al giorno sono quasi una terapia”. Preferii non dire altro e mi dedicai alla sega: delicatamente ma con decisione lasciavo scorrere la mano sull’asta fino alla radice scoprendo la cappella che già si faceva violacea, poi riportavo su la mano e stringevo la cappella strappandogli mugolio di piacere.
    
    “Aspetta” mi fermò a un tratto “leccalo”: era quasi un ordine, ma espresso quasi cin tenerezza; io però avevo qualche esitazione a prendere in bocca un cazzo così grosso.
    
    Mi chinai comunque in avanti e mi accostai all’asta quasi con devozione: continuando a far scorrere su e giù la mano, avvicinai le labbra al “mostro” e mi limitai a baciarlo in punta; una fitta crudele di piacere mi sferzò il ventre e andò a scaricarsi direttamente sulla vulva: sentii che colavo copiosamente.
    
    Aprii le labbra e lasciai entrare la cappella, accarezzandola tra lingua e palato; ma ...
    ... riuscii a farla entrare a stento e muovevo male la lingua a leccarla.
    
    “Montami addosso” disse il nonno; e fece con le dita un leggero cenno per indicare il 69; montai sul letto e mi stesi sul suo corpo - cercando di superare la difficoltà della sua immobilità – finchè la mia figa mi parve all’altezza del suo viso: nel movimento, guardi per un attimo nello specchio e vidi nettamente il mico corpo steso sul suo, le tette schiacciate sul ventre, il culo proteso in alto e il mio inguine all’altezza del suo meto; ma soprattutto ammirai la superba asta che si innalzava all’altezza del mio viso per tutta la lunghezza del volta.
    
    La scena mi provocò una nuova fitta all’inguine e sentii che colavo più abbondantemente,
    
    Affondai la bocca sul cazzo e la cappella scivolò agevolmente sulla lunga, strofinò sul palato e si insinuò tra le guance.
    
    Non avevo mai affrontato con la bocca un affare così e non riuscivo a scegliere un movimento.
    
    Mentre armeggiavo col cazzo, il vecchio mi disse
    
    “Aprila per benino; io non ci riesco” passai le mani dietro la schiena, allargai le natiche e arrivai alle grandi labbra che separai per consentigli di entrare: la sua lingua, dura e decisa, si infilò all’improvviso tra le piccole labbra, penetrandole come un piccolo cazzo; la cappella in bocca mi soffocò il grido di piacere che mi era esploso dentro, ma, quasi per conseguenza, affondai il cazzo fino alle tonsille, meravigliata io stessa della capacità di dilatazione.
    
    Volsi gli occhi allo ...