Saga familiare 2
Data: 01/05/2024,
Categorie:
Anale
Sesso di Gruppo
Autore: iincest, Fonte: xHamster
Davide si alzò presto quella mattina, poco prima delle nove (l’alba, per le sue abitudini): le insistenze di suo padre, la sera prima, avevano avuto evidentemente effetto. Avevo appena preparato la colazione e mio figlio, tra un biscotto e un sorso di caffelatte, si informò sul nonno: lo rassicurai che me ne ero interessata personalmente (eccome!) e che di lì a poco sarebbe venuto un infermiere a togliere la fasciatura che lo imbracava come se fosse crocefisso.
Quasi rasserenato, scese a fare un rapido saluto al nonno e si trovò all’ingresso proprio mentre suonavano alla porta: era l’infermiere atteso e a Davide quasi non parve vero poter scappar via accennando solo un “Io esco” mentre era già sulla porta.
Scesi a chiedere all’infermiere se ci fosse bisogno di qualcosa, ma lui mi rassicurò che aveva tutto l’occorrente; avvertii di chiamarmi con l’interfonico quando fosse necessario e me ne andai in cucina a sbrigare le solite faccende.
Dopo circa un’ora mi avvertirono di scendere: il nonno era seduto accanto al tavolo finalmente libero; ma le braccia nude recavano evidenti segni di logoramento per l’inerzia forzata e il blocco del gesso; l’infermiere, di fronte alla mia espressione meravigliata, mi rassicurò che era tutto normale e che, con qualche seduto di fisioterapia il nonno sarebbe tornato alla massima efficienza.
Intanto, raccomandava che evitasse sforzi inutili, soprattutto alle braccia ancora deboli, e che prendesse tutta la serie di medicine prescritte ...
... ed allestita in bell’ordine sul tavolo.
Se ne andò, alla fine, ed io mi trovai di fronte al vecchio, un tantino in imbarazzo al ricordo di quello che era successo poche ore prima.
Ma Luca dimostrò una faccia di bronzo inaspettata e cominciò a guardarmi con evidente cupidigia. come tutte le mattine, avevo indossato una corta vestaglia leggera sulla pelle nuda e il suo sguardo sembrava attraversare la stoffa per guardarmi tutta.
Fingendo di mettere in ordine, distolsi lo sguardo: solo allora notai un enorme specchio sulla parete nel quale si rifletteva per intero soprattutto il letto; attraverso lo specchio, vidi più agevolmente e nettamente lo sguardo del nonno depositarsi sul mio culo, sulle tette, e trafiggere la stoffa per arrivare al ventre.
Inventò un’infinità di piccole scuse per farmi avvicina e per farsi toccare (la sedia, un bicchiere, una posizione incomoda) e il suo cazzo – come potevo vedere facilmente – già si gonfiava a riempire il pigiama.
Alla fine, mi chiese di accompagnarlo a letto e si sdraiò sulla schiena: la sua asta sollevava il pantalone del pigiama in maniera evidente e quasi spropositata; cominciai a sentire caldo e prurito al basso ventre e gli occhi presero a correre continuamente su quel monumento al sesso che si ergeva potente.
Mi fece avvicinare Adv
e “Toccalo” mi disse; non riuscii a rifiutarmi: lo accarezzai delicatamente da sopra il pigiama e lo sentii pulsare vivo nella mia mano come al mattino; il nonno emise un profondo ...