Affrancato realmente
Data: 26/04/2024,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... provando?’ – disse lei sorridendo con furbizia e con una sottintesa scaltrezza.
‘Perché, la cosa per caso ti sorprende? Sai di essere aggraziata e vistosa, direi piacente e non fai niente per nasconderlo’ – accennai indicando il minuscolo gonnellino. Lei sorrise in maniera candida apprezzando la mia personale nozione.
‘Se una donna ha delle cose belle da fare vedere, non vedo perché le deve nascondere, no?’ – commentò decisa lei.
‘Sono perfettamente d’accordo. Non lo sarà altrettanto il tuo ragazzo, immagino che farai voltare più d’un uomo portando in giro tanto ben di Dio’.
‘Non è il mio caso fortunatamente. Io sono felicemente nubile per il momento, però non mi faccio mancare niente lo stesso’ – disse ammiccando.
‘E tu?’.
‘Purtroppo mi faccio mancare parecchie cose, ma non per mia espressa volontà. Non mi capita tanto spesso d’incontrare ragazze così belle e a quanto pare piuttosto emancipate e sciolte, o sbaglio?’.
‘Non sbagli per nulla. Io prendo ciò che mi piace quando posso, non lo nego, sono una persona disinvolta, libera e spedita. Per esempio, il nostro incontro non è stato casuale, perché era da un pezzo che ti seguivo nel traffico e avevo voglia di conoscerti. Il fatto che oltre che figo tu sia anche simpatico è diventata davvero una gradita e piacevole sorpresa. Ora, finiti i convenevoli ti va di farmi divertire un poco?’.
‘In che senso?’ – chiesi non comprendendo bene il concetto.
‘Dai, non fare il finto ingenuo, ...
... che cosa può fare un uomo per intrattenere una donna, portarla forse al cinema?’ – abbassando il tono della voce e sussurrandomi frattanto all’orecchio:
‘Ho voglia di fare l’amore, adesso, subito’.
Io rimasi manifestamente confuso e interamente spiazzato, dal momento che era la prima volta che ricevevo una proposta così allusiva, esplicita e lampante da una donna. Vedendo che non mi decidevo Elena s’alzò, lasciò una banconota da dieci euro sul tavolino e afferrandomi per mano m’invitò a seguirla:
‘Non sarai per caso un invertito, almeno spero’ – mi bisbigliò all’orecchio.
Come risposta io le diedi una sonora pacca sul sedere e lei rise divertita. Ci dirigemmo verso la mia auto, salimmo a bordo, infine con un po’ di difficoltà le domandai:
‘Non ho un posto dove portarti, farlo in macchina è piuttosto misero e squallido al tempo stesso, per di più in pieno giorno. Tu m’hai colto davvero impreparato. Hai qualche idea migliore?’.
‘Abbiamo una casetta di famiglia poco fuori città. Se mio padre non ha cambiato posto al nascondiglio delle chiavi, lì potremo stare tranquilli, fidati’.
Io misi in moto e seguendo le sue indicazioni raggiungemmo in poco meno di mezz’ora una riparata località su d’una collina, dalle quali si poteva ammirare una splendida vista sul lago. Ci fermammo nei pressi d’uno spiazzo dal quale raggiungemmo a piedi la casa di campagna. Non era prudente parcheggiare nel cortile, qualcuno avrebbe potuto notarci. Elena si mise ad armeggiare ...